COSENZA – Come preannunciato (https://www.calabriainchieste.it/2023/11/17/salvare-cosenza-dai-palazzinari-estendere-il-vincolo-paesaggistico-assemblea-pubblica-di-diritto-alla-citta/), sabato 18 novembre si è tenuta nell’aula magna dell’Istituto Nitti di Piazza Cappello a Cosenza, l’assemblea pubblica organizzata dal Coordinamento “Diritto alla città” avente per tema la richiesta di “Vincolo paesaggistico” per la città otto-novecentesca avanzata dal suddetto Coordinamento al Ministero della Cultura.
Il Coordinamento di Diritto alla città ha chiesto di «porre un argine all’ondata edilizia speculativa che si è abbattuta sulla città negli ultimi anni e mesi e che si manifesta nella demolizione di edifici storici e di ricostruzioni con abnormi aumenti di volumetria, ma anche con l’edificazione ex novo di palazzoni nelle aree non ancora edificate soprattutto sulle rive del Crati» (https://www.calabriainchieste.it/2023/11/03/a-cosenza-quartieri-sventrati-per-far-posto-a-nuovi-eco-mostri-sattiva-il-coordinamento-diritto-alla-citta/).
Gli organizzatori dell’incontro hanno sottolineato che queste «nuove colate di cemento non solo deturpano gli armonici quartieri storici del centro cittadino e consumano il suolo nelle aree libere, ma sono del tutto ingiustificate, anche economicamente, visto che è documentato, dati Istat e Ispra, un continuo e deciso calo demografico nella città (a fronte di 6.402 edifici esistenti, 500 sono vuoti) e della Regione (1.243.643 alloggi di cui 482.736 vuoti)».
Nel corso dell’Assemblea – molto affollata, attenta e partecipativa – è stata data lettura della risposta che il direttore generale del Ministero, Luigi La Rocca, ha inviato, per conoscenza al Coordinamento e al sindaco Franz Caruso, ma indirizzata al segretario regionale calabrese e alla Soprintendenza Abap di Cosenza alla quale “…si chiede di voler fornire, con ogni consentita urgenza, elementi utili a verificare la portata delle trasformazioni in atto nell’area segnalata …. valutando la possibilità di estendere ulteriormente il dispositivo di tutela all’area segnalata, per la cui precisa individuazione si rimanda alla documentazione allegata dall’istante (il Coordinamento), anche in considerazione della sua vicinanza al corso del fiume Crati”.
Al segretario regionale, invece, scrive che «si ritiene opportuno richiamare – più in generale oltre al caso de quo – l’intensa attività di interlocuzione condotta da questo Ministero nei confronti della Regione Calabria che ha condotto ad una serie di confronti tecnici, tesi a risolvere le pesanti criticità puntualmente individuate nella legge regionale 7 luglio 2022, n. 25 (Norme per la rigenerazione urbana e territoriale, la riqualificazione e il riuso), attraverso una revisione sostanziale del disegno normativo, condivisa tra Regione e Ministero, infine convogliata nella proposta di legge regionale n. 127/2022, depositata in Consiglio Regionale per l’esame di merito, ormai un anno fa, in data 17/11/2022».
Per tutto quanto sopra, «ribadendo la necessità e l’urgenza che la corrente attività edilizia sia ricondotta, nella città di Cosenza come in tutta la Regione Calabria, entro un sistema di regole idonee a garantire l’equilibrato sviluppo del territorio ed il sostanziale rispetto dei valori storici-paesaggistici, – puntualizza Diritto alla Città – si rinnova a codesto segretariato regionale del MiC l’invito a fornire eventuali aggiornamenti sull’iter di approvazione della suddetta proposta di legge, intraprendendo, se necessario, formali contatti con i preposti uffici dell’ente regionale».
Sulla base della risposta del MiC e, soprattutto, sulla spinta calorosa data al Coordinamento dai cittadini nel corso dell’Assemblea, si è proposto di «organizzare una seconda assemblea da tenersi nelle prossime settimane in preparazione di un confronto pubblico con il sindaco di Cosenza per discutere non solo del vincolo – che, si auspica, vorrà apporre a brevissimo la Soprintendenza Abap di Cosenza -, ma anche del Piano Strutturale comunale (Psc) che è sul punto di essere approvato in Consiglio Comunale pur senza una vera, democratica e franca discussione con gli unici portatori di interessi e di diritti: i cosentini».