REGGIO CALABRIA – La Polizia di Stato di Reggio Calabria ha eseguito un arresto in flagranza di reato per maltrattamenti in famiglia.

Il fatto è accaduto nel pomeriggio del 25 novembre scorso, quando gli Agenti della Polizia di Stato dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno arrestato in flagranza di reato un quarantasettenne responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia, commesso ai danni della moglie.

Il personale delle Volanti, dopo aver ricevuto una richiesta d’aiuto ha raggiunto tempestivamente l’abitazione della vittima che ha riferito di essere stata picchiata dal marito il quale, ubriaco, non voleva che andasse a lavorare, impedendole di uscire di casa.

Dalla strada gli Agenti hanno visto sul balcone dell’appartamento tre bambine che gridavano loro “venite venite siamo qui” ed una di loro mostrava un foglio bianco con la scritta in arancione “HELP”.

Raggiunto l’appartamento i poliziotti hanno individuato e identificato l’uomo, che ha già scontato una misura di divieto di avvicinamento alla moglie, in evidente stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di alcool, il quale proferiva frasi senza senso e constatato la presenza della vittima e delle tre figlie, di 12, 10 e 8 anni.

La più piccolina, vedendo la mamma aggredita ancora una volta dal padre, ha composto sul cellulare della mamma il 113 e lo ha dato a lei per chiedere aiuto.

L’aggressione, avvenuta per futili motivi, sembrerebbe sia stata generata dalla richiesta di raccogliere la cenere della sigaretta buttata volutamente a terra dall’uomo.

Le bimbe, mentre la loro madre raccontava al personale della Polizia di Stato le percosse da poco subite ed altre prevaricazioni psicologiche con frasi ingiuriose e minacce di morte, mimavano agli Agenti il segnale di comunicazione silenzioso di aiuto, fortemente diffuso in questi giorni il “signal for help”.

La donna ha denunciato quindi le violenze finora poste in essere dal marito che la picchiava, la tirava per i capelli e le dava pugni in testa per le motivazioni più disparate e futili, non permettendole di frequentare la sua famiglia, tutti atti di violenza posti in essere davanti alle tre figlie minori che sempre si andavano a nascondere nella loro stanza.

L’uomo, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente, è stato associato presso la locale Casa Circondariale.