LAMEZIA TERME (Cs) – La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio, per la seconda volta, il sequestro preventivo dei beni di Francesco Perri (difeso dall’avvocato Aldo Ferraro), che era stato disposto nei suoi confronti dal gip di Lamezia Terme con decreto del 21/06/2022, in accoglimento di analoga richiesta formulata dalla Procura lametina, che aveva interessato i suoi beni per un importo di 665.000 euro, considerati equivalente al profitto del reato che gli viene contestato nell’operazione denominata “Mari Neri”.
Stando all’accusa, Perri avrebbe consumato estorsioni nei confronti di 79 dipendenti delle società del “Gruppo Perri”, e da cui si ritiene abbia conseguito un ingiusto profitto per circa 665mila euro.
Il sequestro dei beni era stato confermato dal Tribunale del riesame di Catanzaro e annullato una prima volta dalla Corte nel febbraio, laddove in accoglimento del ricorso proposto dall’avvocato Ferraro era stata disposta la celebrazione di un nuovo giudizio di riesame, che tenesse conto delle censure difensive.
Poi, con l’ordinanza resa lo scorso 7 giugno 2023, il Tribunale del riesame confermò nuovamente il sequestro dei beni di Francesco Perri, oggi annullato per la seconda volta con rinvio in accoglimento del ricorso del difensore, per la ritenuta insussistenza di alcuno dei presupposti legittimanti il sequestro.