Cassazione di Roma

CORIGLIANO ROSSANO La Corte Suprema di Cassazione ha annullato tutti i nove capi d’accusa per Pasquale Forastefano, presunto capo dell’associazione Abbruzzese-Forastefano, dedita al narcotraffico ed al traffico d’armi su scala mondiale. Il suo nome spicca tra gli arrestati nell’ambito della maxi operazione antidroga internazionale e intercontinentale denominata “Gentlemen 2”, scattata all’alba dello scorso 5 giugno in esecuzione di un’ordinanza applicativa di misure cautelari in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Catanzaro, su richiesta della procura distrettuale antimafia.

Secondo l’accusa Pasquale Forastefano detto “l’animale” avrebbe capeggiato un’associazione operativa nel settore del traffico di sostanze stupefacenti e delle armi in ambito internazionale (Spagna e Serbia) ed intercontinentale (Sud America). In particolare, a Forastefano era stato contestato di aver diretto l’associazione insieme a Nicola Abbruzzese, assumendo un ruolo decisionale nella gestione delle trattative inerenti all’importazione di colossali quantitativi di hashish, eroina e cocaina dal Sud America e dall’Europa centro-balcanica.

In particolare tramite una rogatoria internazionale le Autorità giudiziarie francesi, olandesi e belghe, coordinate da Europol ed Eurojust, avevano hackerato un server della società americana Sky-Ecc, mediante la quale soggetti di tutto il mondo avrebbero scambiato messaggi al riparo dalle intercettazioni delle forze dell’ordine.

Secondo l’accusa tra gli utilizzatori di un criptofonino Sky-Ecc vi sarebbe stato anche Pasquale Forastefano, il quale avrebbe utilizzato l’avveniristico apparecchio rivelando modalità di approvvigionamento, di trasporto, costi e quantitativi dello stupefacente e delle armi importate.

Contro l’accusa di direzione dell’associazione e di altri otto capi d’accusa riguardanti le importazioni di droga ed armi da tutto il mondo, Pasquale Forastefano aveva proposto ricorso al Tribunale del Riesame di Catanzaro, il quale lo scorso 3 luglio aveva confermato l’ordine di custodia in carcere.