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Azienda Dulbecco, «il rettore Cuda dimostri di essere autonomo e non succube di padrini»

Il consigliere comunale Antonio Corsi invita il rettore a «non fare l’avatar di qualche figura ingombrante che agisce dietro la sua ombra»

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CATANZARO – Il consigliere comunale catanzarese Antonio Corsi invita il rettore dell’università a «non fare l’avatar di qualche figura ingombrante che agisce dietro la sua ombra» e lo invita a «prendere in mano la situazione e ad amministrare in autonomia e in maniera efficiente l’ateneo del Capoluogo in modo tale che la ‘Dulbecco’ decolli e diventi».

Ecco la reprimenda dell’esponente politico e amministrativo catanzarese.

«L’istituzione dell’azienda ospedaliero-universitaria “Renato Dulbecco”, nata grazie al percorso tracciato dalla legge regionale a firma di Filippo Mancuso, offre un’enorme opportunità per la città di Catanzaro e per l’intero sistema sanitario calabrese

Pur non volendo entrare nel merito della bagarre Talerico-Quattrone, le dichiarazioni del neo rettore prof Cuda destano alcuni motivi di riflessione. Primo: il prof Cuda, nella sua replica a Talerico , invita lo stesso “… ad occuparsi dei problemi reali dei catanzaresi e dei calabresi…”.

La censura rettorale pare essere fuorigioco, come se non fosse compito e dovere di un esponente politico, e a maggior ragione di un consigliere regionale, di preoccuparsi dell’assistenza ai pazienti, che è la prima preoccupazione di qualsiasi cittadino».

Secondo: a fronte dell’insistente “richiesta” da parte del consigliere regionale di chiarire sull’ipotetica influenza del professor Quattrone sulle scelte gestionali dell’Ateneo Catanzarese, il prof Cuda ha “eluso” elegantemente qualsiasi tipo di risposta.

Pertanto, utilizzando un gergo accademico, delle due l’una: o il nostro zelante rettore non ha ben compreso il senso della nota del consigliere Talerico o ha evitato di rispondere.

Per cui, a questo punto, ribadisco la stessa domanda: il professor Quattrone, pur valente professionista ma comunque un cattedratico in quiescenza, riveste un ruolo nelle scelte strategiche dell’università? Ed in caso di risposta affermativa in che veste lo fa?

Infine, auspicando che il rettore Cuda non faccia l’avatar di qualche figura ingombrante che agisce dietro la sua ombra, lo invito a prendere in mano la situazione e ad amministrare in autonomia e in maniera efficiente l’ateneo del Capoluogo in modo tale che la ‘Dulbecco’ decolli e diventi, per davvero, il primo polo sanitario del Mezzogiorno.

Fra sei anni non vorrei svegliarmi e scoprire che la facoltà di Medicina di Catanzaro è stata surclassata da quella di Cosenza non per meriti o per numeri, ma a causa della brama di potere di un circolo ristretto che si è già dimostrato fallimentare e autoreferenziale. E che, soprattutto, fatica a capire che il suo tempo è finito e che non si scherza con il futuro di Catanzaro».