COSENZA – Calabria Inchieste è oggi in grado di documentare che la vicenda delle mosche presenti in sala operatoria all’Annunziata (https://www.calabriainchieste.it/2023/12/05/le-mosche-ronzano-in-sala-operatoria-allannunziata-mentre-il-paziente-e-sotto-i-ferri-foto-e-video/) è di tipo strutturale.
Le finestre e i messaggi fotografati in questo servizio giornalistico, infatti, dimostrano quale sia la causa del grave problema: gli infissi dei locali che precedono gli ambienti sterili non sono adeguati a una sala operatoria, né muniti di zanzariere.
Quelle finestre vengono spesso spalancate e le mosche si infilano dentro l’area, ronzando – durante l’apertura delle porte – fino a un ambiente che dovrebbe essere protetto.
Ecco, non è un problema insormontabile né può essere un problema di date: dopo il nostro servizio il manager Vitaliano De Salazar ha cercato di correre ai ripari con una parzialissima nota di chiarimento che sosteneva la tesi secondo cui quella mosca (ndr: mosche) non ronzava sotto la sua gestione (nessuno lo ha accusato di nulla né citato nel servizio giornalistico di Calabria Inchieste), ma in data precedente (“non è di settembre 2023 ma di luglio 2022”: https://www.calabriainchieste.it/2023/12/06/il-commissario-straordinario-de-salazar-la-famosa-mosca-non-riguarda-la-mia-gestione/).
Informazione da noi smentita il giorno dopo, visto che siamo in possesso di vari elementi probatori: materiale video-fotografico e documentale che riguarda l’ultimo anno, con particolare riferimento al periodo settembre-novembre 2023 (https://www.calabriainchieste.it/2023/12/07/il-video-della-mosca-in-sala-operatoria-realizzato-a-settembre-2023-labbaglio-di-de-salazar/).
Difesa comunque debolissima, quella del dottor De Salazar che, tuttavia, ha omessa di intervenire sulle altre questioni spinose: l’infermiera (“pasionaria”) che gira tra reparti, bar e ambiente sterile con sneakers e pantalone elegante rosa e camice bianco, piazzandosi a 40 centrimetri di distanza da un utente sotto i ferri a cui i chirurghi stanno rimuovendo un tumore maligno al cervello.
I materiali sterili messi a mollo o lavati sotto l’acqua corrente per poi essere imbustati e riutilizzati (oggi tutto è stato smantellato in fretta e furia), ma anche la ciotola contenente formalina, sostanza ad alto rischio per gli operatori perché tossica, custodita incautamente (https://www.calabriainchieste.it/2023/12/07/i-video-con-le-mosche-nelle-sale-operatorie-dellospedale-di-cosenza-approdano-in-commissione-sanita/).
Ecco, su questi argomenti De Salazar non ha detto una parola: dall’ospedale sono intervenuti con una parzialissima replica che ha chiarito poco o nulla, facendo trapelare, al contrario (è stata una nostra percezione), difficoltà e imbarazzo nella gestione dell’argomento.
E comunque si è scatenata una sorta di caccia alle streghe per cercare di risalire alle fonti al fine di punirle: la “pasionaria”, braccio operativo dei potenti e della politica, avrebbe predisposto una lettera (inviata riservatamente anche a noi dalle nostre “gole profonde”: tra oggi e domani ve la proporremo in anteprima) da fare sottoscrivere a medici e infermieri per cercare di smentire i fatti.
La missiva è stata posta alla firma di tutti con l’obiettivo di incastrare gli informatori, per la serie: chi non firma è il traditore, ossia è colui il quale mette in giro video, foto, argomenti e documenti (https://www.calabriainchieste.it/2023/12/07/anomalie-in-sala-operatoria-infermieri-vessati-prendete-le-distanze-da-quellinchiesta/).
Non ci sembra una politica lungimirante, avendo a che fare con la salute della gente.
Ne riparleremo presto.