I componenti dell'associazione Colpo

PAOLA (Cs) – L’associazione Colpo, a distanza di alcuni mesi dalla presentazione di una richiesta di accesso civico generalizzato agli atti, presentata al Comune di Paola, non avendo avuto alcun riscontro è tornata alla carica per evidenziare la grave violazione di legge. 

Una nota sulla mancata risposta ad una richiesta di accesso civico generalizzato effettuata dal Colpo al Comune di Paola

«Assistiamo in questo momento ad una grave violazione dei nostri diritti come cittadini e cittadine sulla quale non possiamo più tacere».

In un momento in cui «i corpi intermedi e gli spazi sociali si restringono, dove è assente la chiarezza sui beni pubblici e collettivi, e mentre assistiamo alla spopolamento del nostro territorio per mancanza di stimoli ed opportunità, abbiamo deciso di richiedere delucidazioni su alcuni luoghi del nostro paese al Comune di Paola».

Lo strumento «che abbiamo scelto è quello dell’accesso civico generalizzato, un diritto di ogni cittadino per conoscere le vicissitudini della sua comunità».

Ebbene «le nostre domande, dopo più di quaranta giorni, sono andate deserte e cadute nel vuoto: persino dopo un sollecito bonario abbiamo visto ignorare quello che è un nostro diritto, previsto dalla legge per rendere l’attività amministrativa e la gestione collettiva trasparente nei confronti di tutti e tutte».

E, ancora: «La nostra attenzione verso gli spazi costruiti per il bene pubblico, per l’aggregazione giovanile, per lo sviluppo delle capacità individuali e collettive non si ferma al periodo estivo ma, al contrario, è un impegno costante e costruttivo per tutta la comunità di cui ci sentiamo parte e partecipi. Crediamo sia fondamentale liberare dagli interessi particolari e di comodo luoghi di tutti e per tutti che, in alcuni casi, vengono gestiti e utilizzati senza nessuna autorizzazione o concessione sulla base di un non ben precisato vincolo amicale».

Infine: «Abitare Spazi e Tempi significa riappropriarsi dei nostri luoghi in un’ottica pubblica e collettiva, e proprio per questo ci riserviamo di agire nei modi opportuni e previsti per aver le risposte che abbiamo richiesto».

In particolare, nella richiesta protocollata in Comune, tra le altre cose si chiedeva: “considerata l’omessa o parziale pubblicazione dei documenti riguardanti le destinazioni, gli usi, i beneficiari e gli oneri a sostenere dagli stessi per gli stessi spazi pubblici siti in Largo Sette Canali 8Centro laboratoriale), Piazza IV Novembre (Casa del popolo “Raffaele De Luca”), Parco fluviale lungo Fiume e via Colonne 10 (ex istituto Professionale), chiede  le determine di affidamento, concessione o di altri atti che dispongono l’utilizzo di eventuali soggetti degli spazi citati; il limite temporale dell’utilizzo dello spazio; eventuali inadempimenti i carattere economico, con le finalità del luogo, degli obblighi previsti da bando, da convenzione o da qualsiasi accordo redatto per forma scritta».

stefaniasapienza@calabriainchieste.it