Giuseppe Falcomatà

REGGIO CALABRIA – «Dalla discussione che sta emergendo sull’argomento dell’Autonomia differenziata, si capisce sempre di più che si tratta di un tema nazionale che interessa l’intero Paese, una riforma che aumenterà ancora di più il divario tra il Nord e il Sud dell’Italia. Ed è così che lo dobbiamo vivere, perché questo è un governo che ha fatto dell’identità, dell’unità, delle tradizioni, del Tricolore, un orgoglio da portare avanti ed evidenziare e la riforma Calderoli, tutto fa, tranne che parlare all’unità, alla solidarietà e all’identità nazionale».
Anzi questa è una legge che «sgretola il paese e che calpesta il Tricolore». Così il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, a confronto con gli altri sindaci della Calabria, in un incontro a Catanzaro per discutere dell’Autonomia differenziata ed i riflessi sui territori.
«Per noi il Tricolore – ha aggiunto Falcomatà – ha un significato serio, quando indossiamo la fascia davvero rappresentiamo le comunità, un pezzo del nostro Paese, l’Italia, altrimenti avremo solo i colori delle rispettive città. Noi sindaci – ha evidenziato – rappresentiamo un piccolo pezzo di un puzzle che l’intero Paese, senza quel pezzo tutto perde di significato e la legge Calderoli attenta a quell’insieme che è l’identità nazionale». 
Gli esempi più evidenti «li abbiamo già con l’erogazione dei servizi ai cittadini, quali ad esempio gli asili nido comunali, da noi aperti esclusivamente fondi europei, quindi esterni all’Ente. Una iniziativa concreta che potremmo portare avanti, è quella di invitare il ministro Calderoli nelle nostre città, portarlo nei nostri asili comunali, e fargli spiegare ai bambini e alle famiglie che hanno la colpa di essere nati nella parte sbagliata dell’Italia. Potremmo dire la stessa cosa – ha concluso – anche per altri servizi essenziali quali la sanità pubblica o il trasporto pubblico locale».
Al confronto sono intervenuti anche il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce e il presidente di Anci nazionale e sindaco di Bari, Antonio Decaro.
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