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Concerto Gospel per i detenuti della Casa circondariale di Crotone: «Ho incontrato davvero tanta umanità»

Ha partecipato il Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, avvocato Luca Muglia

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REGGIO CALABRIA – Alla vigilia delle festività natalizie il Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, avvocato Luca Muglia, ha partecipato al concerto Gospel tenutosi presso la Casa circondariale di Crotone.

All’iniziativa, fortemente voluta dalla nuova direttrice dell’istituto penitenziario di Crotone Mariastella Fedele, hanno preso parte il sindaco di Crotone Vincenzo Voce, l’assessore alle politiche sociali Filly Pollinzi e l’assessore alla cultura Nicola Corigliano.

Erano presenti, altresì, il capo area giuridico-pedagogico Giuseppina Froia, i funzionari giuridico-pedagogici Giusi Biscuso e Concetta Froia, il comandante della Polizia penitenziaria sostituto commissario Francesco Tisci ed il vice comandante ispettore Francesco Caruso.

A curare il concerto è stato chiamato lo Shining Voices Gospel Choir diretto da Floriana Mungari, un gruppo nato nel 2011 che ha deliziato la platea con un repertorio di qualità, dallo spiritual al gospel, dal blues al rhythm and blues, coinvolgendo direttamente il pubblico e regalando ai tanti detenuti un pomeriggio di gioia.

Non a caso il termine gospel in inglese significa Vangelo, e cioè buona novella, come ha ricordato la Mungari.

Il Garante regionale Luca Muglia, che ha portato anche i saluti del Garante comunale dei diritti dei detenuti avvocato Federico Ferraro, impegnato fuori sede, ha sottolineato che «in prossimità del Natale momenti come questi sono fondamentali.

Le persone recluse, infatti, in questo particolare periodo avvertono maggiormente la mancanza della famiglia e dei loro affetti più cari.

Il coro Gospel, mescolando la musica sacra al rhythm and blues, ha generato una forte scossa di positività, consentendo ai detenuti di vivere e condividere momenti di gioia e felicità, oltre che di commozione.

La Casa circondariale di Crotone risente di alcune criticità come tutti gli altri istituti calabresi, ma reagisce sempre con dignità e determinazione alle avversità.

Sono fiducioso e certo che il territorio crotonese saprà rispondere sempre di più alle esigenze delle persone detenute o private della libertà personale, favorendo il loro reinserimento nella società. Se vogliamo realmente ridurre il rischio di recidiva dobbiamo garantire a queste persone un percorso rieducativo e riabilitativo che metta al centro formazione, scuola e lavoro«.

«Oggi qui a Crotone – ha concluso il Garante regionale – ho incontrato davvero tanta umanità. Ringrazio di cuore la direttrice e lo staff dell’istituto per l’apprezzabile iniziativa.

Tra i diritti che occorre assicurare a chi vive periodi di reclusione in carcere c’è anche il “diritto a sorridere”, il diritto cioè di vivere esperienze che restituiscano il sorriso, che stimolino riflessioni profonde e che consentano di guardare al futuro con più ottimismo e speranza. Tutto ciò può rappresentare un importante motore di cambiamento».