Una immagine di Cassano allo Ionio

CASSANO ALL’JONIO (Cs) – «Abbiamo saputo che nell’ultimo consiglio comunale tenutosi avantieri sera, @Articolo Ventuno è stato uno dei punti all’odg preferito dal Sindaco protempore di Cassano. Dopo essere stato sollecitato dalla consigliera Gaudiano – che ha probabilmente ripetuto quello che i due prima avevano concordato, fornendo così un assist – il Sindaco strepitando, pur non citandoci direttamente, ha espressamente rivolto buona parte dei suoi interventi al nostro indirizzo e ci sentiamo tirati in ballo considerato che siamo i soli a scrivere».

E, ancora: «Ad ogni serio quesito che poniamo, ormai come un disco rotto, ripropone da sempre le stesse chiacchiere, richiamando presunti sbancamenti di pineta, sparando nel mucchio e senza mai fare riferimento a fatti circostanziati e persone. Ancora per quanti altri anni vuole agitare questo spauracchio cercando d’impaurire chi, almeno per le nostre persone, sicuramente non ha niente da temere?».

A tal proposito, «lo invitiamo in pubblico a spiegare chi avrebbe questi loschi interessi, anche perché se dovesse essere riferito a quello che lascia alludere, magari può essere l’occasione giusta per lui anche di chiarire la genesi di alcune circostanze che lo vedono parte attiva del processo sin dalla nascita. Lo invitiamo dunque a chiarire una volta per tutte a chi si riferisce facendo i nominativi ed a produrre prove concrete (anche in Procura nel caso) di richieste o di atti personalmente compiuti illecitamente da chi, a qualsiasi titolo, abbia a che fare con ArticoloVENTUNO».

Tralasciando ora, però «queste sciocchezze, vorremo invece in questa sede soffermarci su un aspetto: a suo dire gli amici che si ritrovano a vario titolo a condividere le posizioni di @Articolo Ventuno impazziscono d’invidia e di gelosia per il suo operato, ed in particolare per il concertone di capodanno in allestimento».

Dunque, quello che «lui ha compreso dei nostri lunghissimi scritti dei giorni scorsi, è che noi nutriamo personalmente sentimenti di cattiveria nei suoi confronti e per questo critichiamo le scelte dell’Amministrazione. Nulla di più sbagliato. L “itagliano” è una lingua già per di sé difficile e, proprio per questo, conoscendo anche i nostri interlocutori, abbiamo fatto uno sforzo per usare un linguaggio semplice e comprensibile, ma pare di non esserci riusciti. Ci riproviamo facendo anche un pò i conti alla femminile, sperando di essere compresi».

Veniamo al punto: «Continuare a spendere fondi del bilancio comunale, questa volta per 100.000 euro + iva (ai quali per il periodo di Natale si devono aggiungere 40.000 euro di luminarie, più gli altri contributivi economici concessi alle associazioni amiche per altre piccole iniziative natalizie) per pochissime ore di musica e divertimento nella notte di capodanno, fosse anche per il miglior gruppo del pianeta, nell’attuale contesto del territorio cassanese e dopo che negli ultimi anni si sono chiesti non pochi sacrifici alla cittadinanza, è del tutto completamente inutile».

Siamo in un paese dove «i commercianti andrebbero aiutati a sopravvivere e 1000 famiglie si vedono costrette a ricorrere al famoso pacco alimentare, non prima di essere stati destinatari di una lettera a firma autografa del Sindaco con tanto di abbraccio e successiva tessera, reintrodotta in pieno stile dopoguerra. Ridicolo ed offensivo per le intelligenze è poi cercare di distrarre l’opinione pubblica dal costo sostenuto per l’evento, richiamando invece l’impegno sociale degli artisti. Centomila euro + iva sono sempre centomila euro + iva che vanno via dalle casse comunali, indipendentemente dal messaggio che gli artisti lanciano con la loro musica.»

La buona riuscita di un’iniziata «che richiede un investimento del genere e che costa così tanto alla collettività, non passa dalla grandezza del palco (che spesso viene decisa dagli artisti), dalla potenza dell’impianto e soprattutto dalle persone che porti in piazza o da quanto queste si divertano (ci mancherebbe anche che dopo aver speso un banco di soldi dei cittadini, questi non partecipassero e si divertissero!); sicuramente anche molti di noi, delle nostre famiglie e delle nostre comitive parteciperanno, com’è giusto che sia».

Il punto invece è «quale ricaduta sullo sviluppo economico e culturale per il territorio si avrà alle prima luci dell’alba del nuovo dell’anno? A parità di indicatori (introiti economici, visitatori, pullman di turisti, ecc…) si sarebbe potuto trovare e nel caso perché non si è valutata un’altra soluzione per far trascorrere ai cassanesi una bella notte di capodanno senza spendere una cifra così esosa? A nostro avviso da qui si valuta l’azione dell’Amministrazione e di conseguenza la riuscita o meno della serata. Castrovillari docet, le grandi menti spendono pochissimo ed incassano tantissimo per la loro comunità. A noi a scuola così hanno insegnato a ragionare ed a fare i conti».

In altre città, «tipo Corigliano-Rossano, il concertone è costato sì un botto, ma gli alberghi, i b&b, i ristoranti e tutte le attività ricettive – finanche i balconi delle abitazioni che si affacciano sulla piazza sono fittati per meglio vedere l’esibizione – ed hanno già da settimane tutto esaurito, comprese le case dei privati al mare. Addirittura ci risulta che per l’evento stiano fittando alloggi dalla vicina Villapiana scalo, perché si attendono centinaia di turisti da ospitare dalla Puglia e dalla Basilicata e non ci sono più alloggi disponibili nel centro cittadino. Lasciamo alla libera immaginazione il potenziale indotto economico e culturale che un tale flusso di presenze su una città come Corigliano può comportare per ogni sua singola attività economica e culturale».

E, poi «il signor Sindaco della città di Cassano, facendosi aiutare magari anche dal consigliere delegato Falbo, anziché delirare inveendo a destra ed a manca contro chi dissente rispetto al suo operato, potrebbe invece cortesemente fornire i dati circa le maggiori prenotazioni (e quindi iniezioni di liquidità aggiuntiva) che avranno i ristoranti cassanesi, le pizzerie, gli alberghi, le Terme, i residence del mare e gli altri operatori commerciali? Se esporre civilmente le succitate considerazioni significa impazzire d’invidia e di gelosia (per cosa poi, per il nulla?) siamo orgogliosi di essere definitivi pazzi». 

D’altronde, «anche per i pazzi c’è uno spiraglio per rinsavire, come ci ricorda Oscar Wilde “I pazzi a volte guariscono… gli imbecilli mai”».

stefaniasapienza@calabriainchieste.it