DIAMANTE (Cs) – «Si blocchi il devastante progetto di ristrutturazione dell’Aci a Cirella». E’ l’accorato appello del Comitato Difesa Ambiente Diamante e Cirella: l’alleanza delle Associazione e Comitati Salviamo il Nostro Mare (Comitato Difesa Ambiente Diamante e Cirella, Italia Nostra – Sezione Alto Tirreno Cosentino, Legambiente Riviera Dei Cedri, Baticos, Associazione Culturale e Agricola Artemis, Associazione Calabria Nuova – Grisolia, Comitato Ambiente Presilano, I Giardini Di Eva, Mediterranea Media, Associazione Amici di San Nicola, Wwf Calabria Citra, Vas Tirreno Cosentino, Fiab – Ciclabile e Ambiente Cosenza, Come Puo’ Uno Scoglio Arginare Il Mare).

«Già a giugno del 2022 – si legge in una nota – le sottoscritte associazioni chiesero di bloccare il progetto devastante e cemenficatorio che l’Amministrazione Comunale di Diamante vorrebbe autorizzare sul promontorio di Cirella dove da decenni esiste un albergo dell’Aci.

Questa struttura da diversi anni è abbandonata e si vorrebbe recuperarla da parte dell’Aci molto probabilmente per rivenderla a terzi. Ma non è questo che ci ha allarmati bensì altro. Tale progetto non riguarda semplicemente una ristrutturazione dell’esistente, cosa che non ci vedrebbe contrari, ma ben altro e due cose in particolare.

L’eliminazione di una strada importante per la veicolazione di Cirella e l’eliminazione di un parco per bambini di 20 mila metri quadri già inseriti nel Psc e che l’Aci vorrebbe utilizzare per piscine e altro.

All’interno anche la ristrutturazione riguarda la collocazione di nuovi bungalow con aumento della volumetria e la risistemazione degli stessi in aree prospicenti il promontorio e l’area archeologica a ridosso della struttura.

Ancora l’Aci vorrebbe impossessarsi di un area parcheggio al centro di Cirella dove esisteva una pompa di benzina che dice essere di sua proprietà installando un cancello di ingresso della struttura alberghiera.

L’Amministrazione comunale ha indetto una conferenza dei servizi per il prossimo 19 gennaio ore 10 alla quale le nostre associazioni non sono state invitate.

Rinnoviamo la nostra opposizione al progetto confidando nel buon senso degli organi di controllo sia della Regione Calabria e della Soprintendenza dei beni ambientali», concludono gli ambientalisti.