CATANZARO – Per il consigliere comunale, Antonio Corsi: «Un sistema sanitario che si rispetti e che ambisca a diventare punto di riferimento per la comunità non può prescindere dalla sinergia tra ambito pubblico e privato accreditato, dove quest’ultimo svolge la sua funzione complementare attraverso l’alto livello di specializzazione».
A Catanzaro «non mancano e non sono mancati in passato, esempi di rapporti virtuosi tra università e strutture sanitarie per l’ampliamento dei percorsi formativi delle Scuole di Specializzazione in aree mediche di assoluto rilievo come l’oncologia o la cardiochirurgia».
Intese tra Ateneo e Centri di alta specialità che «hanno consentito e consentono ai giovani medici di formarsi “sul campo”, attraverso l’affiancamento diretto a équipe mediche dall’elevato know-how. Si tratta dunque di una buona pratica che, proprio perché tale, dovrebbe trovare la massima applicazione possibile».
Da qui, «il nostro l’auspicio che il neo rettore dell’UMG, professore Cuda, ma anche i presidenti Occhiuto e Mancuso si adoperino per le rispettive competenze per far sì che non solo permangano le intese in essere, come quella fortemente voluta dal direttore del Centro Clinico San Vitaliano, Bonaventura Lazzaro, sulle cure palliative in oncologia, ma soprattutto che il loro numero possa crescere in futuro, valorizzando esperienze e competenze presenti da lungo tempo sul territorio, con lo scopo di dare al sistema sanitario catanzarese nel suo complesso maggiore forza e autorevolezza».
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