Dicevo – aggiunge ancora Scalamogna – che il mio è un intervento di tipo personale, in quanto non tutti sanno, o non lo ricordano, che a seguito della ghigliottina che il Sindaco Nicola D’Agostino ha fatto coraggiosamente scendere sul passato, su tutte le vicende, anche giudiziarie, che stavano mettendo seriamente a rischio la possibilità di vedere realizzato il Teatro, sono stato io, all’epoca dirigente comunale, l’artefice, insieme all’architetto Pina Eulilli, dell’appalto che ha portato alla realizzazione, in dieci anni, del Teatro presentato alla Città il giorno 30 dicembre 2023.
Siamo stati noi, sempre dietro l’indirizzo fornitoci dal sindaco D’Agostino, ad individuare, con il prezioso contributo del Geom. Vincenzo Romeo, l’area di Moderata Durant, già di proprietà comunale, e ad elaborare, sulla base del Progetto Architettonico che il Sindaco Elio Costa aveva fatto, precedentemente, redigere dall’Arch. Cellini di Roma, il Progetto Preliminare mandato in appalto.
Sonno stato io, infine, quale Presidente della Commissione Giudicatrice, composta, oltre che da me, da due Professori Universitari, tra cui l’Arch. Pino Lonetti, a gestire l’appalto integrato che ha portato all’individuazione, tra sei partecipanti, del Progetto vincente, appunto quello realizzato.
Ho l’orgoglio, condiviso con il Senatore Francesco Bevilacqua, con tutti i Sindaci, Elio Costa, Franco Sammarco, Nicola D’Agostino e Maria Limardo, con gli Assessore ai Lavori Pubblici che si sono susseguiti durante l’esecuzione, Lino Vartuli, Lorenzo Lombardo, Giovanni Russo e Carmen Corrado, con i Dirigenti venuti dopo di me, con il RUP, Arch. Giuseppe Petruzza, con i Progettisti, con il Direttore Lavori, Arch. Vincenzo Carone, con le Imprese esecutrici e con tutti quanti, a vario titolo, hanno partecipato positivamente al raggiungimento di questo importante traguardo per la nostra Città, per il miglioramento dell’offerta culturale, che, da quanto ho potuto leggere nel viso dei cittadini che hanno partecipato alla presentazione del 30 dicembre, era attesa con trepidazione.
Ciò detto, voglio chiarire che con l’evento organizzato sul finire dello scorso anno si è voluto solo “Presentare” alla Città il nuovo Teatro Comunale di Vibo Valentia, far godere, ai cittadini intervenuti, la bellezza di questo gioiello, di quello che io chiamo: “Il Teatro dentro la Televisione”, perché questa, a mio parere, è l’idea ispiratrice del Progetto Architettonico dell’Arch. Cellini, far sentire il vento del cambiamento, dell’elevazione culturale.
Considerare la “Presentazione” alla stregua di una “Inaugurazione”, se non fatto maliziosamente, è fuorviante.
Non vi è dubbio che l’inaugurazione avverrà in un futuro prossimo, questione di qualche giorno, dopo che si sarà ottenuto tutto quanto propedeuticamente necessario, compreso il parere della Commissione di Pubblico Spettacolo convocata per giorno 18 c.m.
Concludo dicendo, per non lasciare solo il Sindaco, per volere assorbire su di me una parte delle future critiche, sempre non costruttive, che le spese sostenute per l’inaugurazione sono state così risicate perché quello era l’importo che avevamo a disposizione, altrimenti, data l’importanza storica della svolta culturale impressa alla Città con la conclusione dei lavori di realizzazione del Teatro, io avrei speso molto di più, avrei fatto fare degli spettacolari Fuochi d’Artificio, avrei fatto girare, per l’intero territorio comunale, una Banda ed i Giganti, in una parola, avrei reso indimenticabile quel giorno, altro che i botti di fine anno», conclude.