Il segretario del Partito democratico, Enzo Giacco

AMANTEA (Cs) – Situazione tragicomica a Amantea per quel che concerne il rischio mareggiate. Dopo l’allarme lanciato oltre 10 giorni fa dall’imprenditore dell’Hotel Mare blu, Franco Suriano, con il quale chiedeva interventi urgenti all’amministrazione comunale per scongiurare danni dalle mareggiare previste per questo week end, il Comune si è attivato. Come? Lo racconta il Partito democratico, circolo “Moro – Berligier”, di cui è segretario Enzo Giacco.

«L’ordinanza c’è, l’ordinanza non c’è! Il dietrofront dell’Amministrazione comunale che crea disagi agli imprenditori balneari», tuona la coalizione di centrosinistra.

L’amministrazione Pellegrino «inizia l’anno peggio di come lo aveva terminato! La vicenda che sta interessando gli imprenditori balneari, infatti, è paradossale e indicativa di una eloquente inadeguatezza».

Ma andiamo ai fatti.

«Giorno 3 gennaio viene pubblicata l’ordinanza contingibile e urgente n. 1 del nuovo anno recante “misure di sicurezza a tutela della pubblica incolumità in previsione di emergenza da rischio di natura meteorologica per forti mareggiate”. Nel corpo del documento viene “ordinato” ai titolari di attività commerciali poste sui lungomari di Amantea e Campora e ai concessionari demaniali di provvedere a mettere in sicurezza le proprie strutture con specifici interventi e, in particolare, viene chiarito “che per la formazione/realizzazione di barriere temporanee, il materiale sabbioso possa essere prelevato, nel rispetto della sistemazione dell’arenile, dall’area circostante di deposito di materiale sabbioso, con altezza di scavo non superiore a metri 1,00».

Sin qui nulla di clamoroso. «Se non fosse che nella serata del 4 gennaio – dopo che chi era stato chiamato ad attivarsi magari si era già attivato – viene pubblicata l’ordinanza n. 2 che contiene una “magia”. L’ORDINE del 3 gennaio, contenente la previsione di poter realizzare protezioni temporanee, si trasforma nel SUGGERIMENTO di mettere in sicurezza le proprie strutture escludendo questa volta, però, la realizzazione di dune sabbiose».

Come dire: «se avete fatto ora dovete disfare. E tutto a vostro carico! Se la cosa non fosse drammatica verrebbe da ridere».

Sul tema la consigliera PD Di Tanna ha già depositato un’interrogazione, alla quale chiediamo venga data celere risposta.

Nell’attesa il Pd formula alcuni quesiti: che fine ha fatto l’ordinanza n. 1? Che succederà agli imprenditori balneari che avevano dato seguito all’ordinanza n. 1 spendendo magari consistenti somme di danaro? Fino a quando ci costringerete a considerare normale questo discutibile modo di governare?».

Infine: «Esprimiamo solidarietà agli imprenditori balneari vittime di cotanta inadeguatezza! All’amministrazione comunale chiediamo di attivarsi con urgenza per consentire loro di poter proteggere le attività senza il rischio di incorrere in ingiuste sanzioni».

stefaniasapienza@calabriainchieste.it