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«Avevo un tumore ma non potevo curarmi. Costanzo si è fatto carico di tutto. Gli devo la vita»

Costanzo pagò l’hotel in cui Buoninconti alloggiava durante la sua permanenza a Roma e gli regalò 500.000 lire

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Nella folla di persone che hanno partecipato ai funerali di Maurizio Costanzo, c’è un uomo che ha particolarmente colpito per la sua commozione: si tratta di Antonio Buoninconti, un uomo di 61 anni originario di Napoli, che è venuto a rendere omaggio all’uomo al quale “deve la vita”.

La storia di Buoninconti risale al lontano 1984, quando era tra il pubblico del Maurizio Costanzo Show. Durante la trasmissione, si alzò in piedi e raccontò la sua storia: aveva bisogno di un intervento al cervello per un tumore, ma non aveva i soldi per pagarlo. Costanzo lo ascoltò e, a fine trasmissione, lo prese in disparte, dicendogli che non avrebbe voluto che si pubblicizzasse quanto stava per fare.

Il conduttore mise in contatto Buoninconti con un chirurgo che si offrì di operarlo. Il medico, che era presente nella stessa serata in cui Buoninconti raccontò la sua storia, lo operò poche settimane dopo all’ospedale San Filippo Neri di Roma. Costanzo pagò l’hotel in cui Buoninconti alloggiava durante la sua permanenza a Roma e gli regalò 500.000 lire.

Grazie all’aiuto di Costanzo, Buoninconti ha potuto sconfiggere il tumore e oggi, pensionato, vive a Roma senza più avere problemi di salute. È rimasto molto legato a Costanzo, tanto da presentargli anche sua moglie. «Era prima di tutto una brava persona perché quello che ha fatto per me è stato speciale e non ha voluto di certo pubblicità”, ha detto Buoninconti ai lati della chiesa degli Artisti dove si sono tenuti i funerali. “Sono qui perché lui se lo merita e sono certo che avrà fatto tanto altro bene”.

La storia di Antonio Buoninconti è un esempio di come un gesto di generosità e altruismo possa cambiare la vita di una persona. Maurizio Costanzo, con la sua sensibilità e il suo cuore grande, ha dimostrato che la televisione può essere anche un mezzo per fare del bene e migliorare la vita degli altri. La storia di Buoninconti è un invito a non dimenticare mai il potere dell’empatia e della solidarietà.