L'ex super Cinema

REGGIO CALABRIA – Procedono i lavori di sgombero e di bonifica della storica struttura del Super Cinema Orchidea di Reggio Calabria sulla quale è stato programmato un cospicuo intervento di ristrutturazione e la creazione di un nuovo polo culturale dedicato al cinema e al teatro.

Giorno dopo giorno, ora dopo ora, lo spazio dell’antico cinema reggino, prospiciente l’area del Lungomare Falcomatà, viene liberato dagli ingombri dei vecchi videopoker e dei videogames sequestrati e confiscati.

I lavori di sgombero vengono seguiti passo passo dal sindaco Giuseppe Falcomatà e dal Vicesindaco Paolo Brunetti. «Dopo qualche decennio torna a filtrare la luce in quegli storici locali – ha affermato il sindaco – quello che si era trasformato in una sorta di deposito di stoccaggio di macchinari come i videopoker utilizzati per attività illecite, tornerà ad essere uno spazio culturale a disposizione di tutta la comunità, con una vocazione anche in chiave turistica vista la sua posizione».

In questi giorni «sono stato raggiunto da decine di proposte da parte di cittadini e associazioni sulla destinazione futura dei vecchi videogames che stiamo togliendo dalla struttura e stoccando in altri depositi. E’ un fatto assolutamente positivo, significa che c’è un’attenzione da parte della comunità sulle azioni di recupero dei beni comuni. E queste proposte naturalmente non rimarranno inascoltate».

Dopo il sequestro e la confisca, «da molti anni ormai quelle macchine sono rimaste lì ferme a prendere polvere ed umidità, tanto da essere classificate formalmente come rifiuti da smaltire. Stiamo però interloquendo positivamente con l’Agenzia per i Beni Confiscati, per fare in modo che almeno una parte di quei vecchi videogames, i cosiddetti cabinati, possa essere recuperata e posizionata in dei luoghi simbolici della città, a testimonianza del passato ed anche come arredo vintage. Penso ad esempio ad un paio di giochi sul basket, che potrebbero essere posizionati all’ingresso del Palacalafiore, oppure a qualche altro videogioco tematico da posizionare alla sala Versace del Cedir o al futuro museo civico al Monastero della Visitazione, naturalmente non come giochi elettronici, ma esclusivamente come elementi di arredo in specifiche situazioni».

Infine: «Credo sia un bel messaggio, oltre che un’attività di recupero doverosa – ha concluso il sindaco – non solo per il valore simbolico che hanno quei videogames, ma anche per ribadire e rendere ancora più evidente la testimonianza concreta dei beni sottratti alla criminalità che tornano al bello e alla cultura. Un’attività che nella nostra città ci ha consentito di supportare e sostenere centinaia di attività di straordinaria valenza sociale».
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