CORIGLIANO-ROSSANO (Cs) – Impietosa analisi politica di Guglielmo Caputo, già amministratore della Città di Rossano e rappresentante di Fratelli d’Italia, sulla gestione amministrativa del sindaco Flavio Stasi, definito “mago dei selfie”.
All’esito della lunga analisi politica, Caputo prospetta la nascita di un governo di centrodestra.
“Da una parte, bravura sullo scarica-barile per qualsiasi criticità da affrontare e puntualità svizzera sui selfie personali sui sociali con auto-esaltazione per l’ordinaria amministrazione, quella per intenderci che nei comuni normali compete d’ufficio alle macchine burocratiche; totale assenza di trasparenza e confronto su tutto (si veda l’auto-referenzialità in tema di turismo e il milione e trecento mila euro bruciati in 6 mesi!); ombre di ogni sorta sulla campagna acquisti avviata con concorsi ed incarichi discutibili e censurabili da tutti i punti di vista, svilendo le risorse umane interne; infine, contributi economici al cerchio magico delle associazioni amiche”, è la dura reprimenda di Caputo, che già nelle poche righe sopra riportate demolisce l’avversario politico.
Quindi prosegue: “Dall’altra, assenza di una qualsiasi visione di sviluppo e di posizionamento regionale della Città e totale latitanza, indecisione, inadeguatezza e debolezza su tutti i grandi temi, le questioni e le prospettive della terza Città della Calabria: dalla scarsissima trasparenza imposta come su tutto anche sull’importante questione Enel, tenendo a tutt’oggi la città letteralmente all’oscuro; al Tribunale con l’inopportuna proposta di ubicarvi il Centro per l’Impiego; dallo Statuto Comunale approvato a maggioranza e dopo 4 anni di chiacchiere per i limiti di una classe di governo non all’altezza della sfida epocale; fino alla nuova 106 sulla quale continuano a prevalere di fatto gli interessi sotto traccia di alcuni consiglieri di maggioranza, di cui Stasi è ostaggio”.
Accuse politiche di un certo peso, quelle di Guglielmo, sia in termini di gestione amministrativa e sia in riferimento a quella politica, dove si adombra la presenza di interessi particolari di non identificati consiglieri.
“Ecco – dichiara ancora Guglielmo Caputo, rappresentante meloniano – l’immagine che meglio fotografa oggi la grande comunità di Corigliano-Rossano, oltre 1400 giorni dopo la grande illusione, anzi dopo la grande balla del giovane Flavio Stasi, già combattente ed occupatore di discariche e ferrovie, già urlatore di professione nelle piazze contro la presunta non trasparenza di tutte le amministrazioni comunali del mondo, propostosi come l’incarnazione della rivoluzione.
Una rivoluzione – scandisce – della quale, a parte le strisce pedonali colorate (la famosa rivoluzione della vernice) e l’aumento degli stipendi per se stesso e per gli assessori, nessuno ha contezza.
La percezione, non solo cittadina ma ormai territoriale che si ha della cosiddetta dottrina Stasi è semmai – continua – quella della confusione generale su tutto; della contraddizione stridente con tutto ciò che egli e i suoi compagni hanno professato in decenni di guerra a tutto, ingannando tutti; della dilazione e dell’intervento emergenziale come visione e metodo di governo alla giornata della cosa pubblica (si arriva sempre dopo e sempre a problema ormai esploso); dell’incapacità cronica di previsione e di programmazione di qualsiasi cosa in qualsiasi settore (si veda su tutte la partenza della mensa scolastica con gravissimo ritardo); soprattutto – aggiunge l’esponente di FdI – quella dell’insofferenza alla pluralità di idee, contributi, proposte ed a quanti osano mettere in discussione il pensiero unico, ovvero quello dei like sui social, coerentissima unità di misura della sistematica demagogia populista che è diventata la carta d’identità di questa amministrazione e della sua stessa maggioranza consigliare, ad immagine e somiglianza del suo capo indiscusso ed indiscutibile.
A fare da cornice a questa fotografia che amareggia e che umilia vi è tutta la cintura delle periferie comunali ma delle stesse zone centrali delle due aree urbane, senza contare i centri storici abbandonati più di tutto da ogni reale programmazione istituzionale, che appaiono insieme ed ogni giorno di più come i simboli del degrado urbano, aggravate da voragini come arredo costante e distintivo, occupate da venditori senza licenza ed in generale da un Far West coerente con quello culturale e politico dei padroni di casa. Corigliano-Rossano ha bisogno di scelte, di visione chiara del futuro, di determinazione e di coraggio. La terza Città della Calabra ha bisogno di un’amministrazione che governi e non che sia invece ostaggio di paure, stallo e stasi. Corigliano-Rossano – conclude Caputo – ha capito l’errore fatto e che serve adesso un governo di centro destra per uscire dalle sabbie mobili e conquistare il futuro, senza attenderlo”.
Ed ora si attendono repliche di merito. Anzi,sono fortemente gradite.