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La segreteria Cgil di Cosenza si dice pronta a inasprire la contrapposizione contro l’autonomia differenziata

«Scellerato progetto di legge Calderoli che spacca l’Italia in due approderà in Parlamento dove l’approvazione sembra scontata»

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COSENZA – La Cgil Camera del Lavoro di Cosenza si dice pronta a intensificare la battaglia contro lo «scellerato progetto di legge Calderoli che spacca l’Italia in due approderà in Parlamento dove l’approvazione sembra scontata, perché su esso si fonda lo scambio autonomia differenziata/premierato che questo governo si prepara a far pagare caramente ai cittadini».

Secondo la Cgil, infatti, «sono gravemente a rischio, soprattutto nel mezzogiorno, i fondamentali diritti di cittadinanza, a partire dal diritto alla salute, allo studio, ai trasporti, al lavoro sicuro e dignitoso e alla tenuta dei Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro.

In un momento in cui il sistema sanitario, soprattutto al Sud, è al collasso, con liste di attese interminabili e carenze strutturali di organico e attrezzature, l’autonomia differenziata determinerà un ulteriore peggioramento del diritto alla salute dei cittadini.

Non sono definiti i livelli essenziali di tutela e soprattutto non è previsto alcun finanziamento per garantirli, anzi il Mezzogiorno d’Italia non è stato solo dimenticato, ma addirittura depredato dalla legge di bilancio del governo Meloni che ha sottratto 3,3 miliardi al fondo di coesione e sviluppo da destinare al Sud per finanziare il Ponte sullo Stretto, mentre sulla 106 e su altre strade della Calabria si continua a morire nell’indifferenza del Governo nazionale e regionale.

Il governo Meloni, dopo aver già picconato il sistema sanitario pubblico a favore della sanità privata, con l’approvazione dell’autonomia differenziata si assumerà la gravissima responsabilità di rompere per sempre e in modo irreversibile l’unità nazionale del Paese, con la complicità del governo regionale che ha venduto gli interessi della Calabria per fare gli interessi di partito.

Auspichiamo che le opposizioni facciano tutto quanto possibile per ostacolare il passaggio del testo e che soprattutto i cittadini, le associazioni, i sindaci, i governatori agiscano con fermezza per impedire questo clamoroso strappo costituzionale. Noi lo faremo di certo, non arretreremo.

Siamo pronti a inasprire il conflitto per continuare a dare voce alle migliaia di cittadini che lo scorso 10 giugno sono scesi in piazza a Cosenza per dire, con chiarezza e determinazione, che sui diritti non ci si differenzia e che è ora che il Mezzogiorno sia messo al centro di politiche che colmino, invece di acuire, il divario economico e sociale del paese».