Il segretario del Partito democratico di Amantea, Enzo Giacco

AMANTEA (Cs) – Il Partito democratico interviene a seguito della polemica che sta tenendo banco da diversi giorni in città, e che ha visto un gruppo di carristi e il Comitato “Brusco” prendere le distanze dal Carnevale amanteano. 

«Le durissime posizioni del Comitato Brusco e dei carristi rappresentano il limite valicato da un’amministrazione che, per imporre sé stessa, ha mortificato tutto quanto di buono è stato fatto nella storia della città. Un modus operandi – figlio di antiche pratiche della peggiore vecchia politica – che produce intenzionalmente e colpevolmente solo divisioni».

E, ancora: «Facendo largo uso di suggestive locuzioni latine, dal loro insediamento Campanella e Pellegrino – ed un non meglio definito cerchio magico – si sono adoperati per spazzare via la nostra migliore anima popolare con azioni “sostituzioniste”, facendo proprio un atavico detto della tradizione marinara: “Escia tu sarda salata ca trasu iju aliciu cunchjutu”».

Questo è stato «il leitmotiv di questa “particolare” esperienza amministrativa che inganna il popolo con l’illusione della luna pretendendo idolatrie per decadenti, sgonfi e costosi pianeti, che nulla avevano a che vedere con la nostra identità! Sin qui il plateale fallimento, se non fosse che la deriva di questo sistema ha determinato un grave pregiudizio per la democrazia, nei rapporti tra istituzione e cittadinanza attiva (termine abusato), riguardo alla promozione del dialogo tra le forze politiche, in merito alla capacità di accettare le critiche e il dissenso».

In città ci si chiede «perché gli eventi di impatto culturale siano stati rimpiazzati da decorazioni improbabili, pianeti e laser. E, altresì, perché il confronto sia stato sostituito dai monologhi del Sindaco, manco fossero “il verbo”».

Sulla stampa «sono ormai stati chiariti i motivi che hanno portato Campanella e Pellegrino a cassare Comitato Brusco, Associazione Notte Bianca e Comitato 21 luglio. Sono gli stessi che hanno determinato un certo atteggiamento verso alcune iniziative della Pro Loco, dell’Associazione Amanteani nel Mondo, della Guarimba. Azioni e intenti che impongono di azionare un campanello di allarme».

E, poi: «Il Comitato Brusco si è rivolto al civico consesso. E a ogni singolo consigliere ci rivolgiamo anche noi. Ai rappresentanti del popolo dotati di buon senso. Perché questo è il momento di differenziarsi e di dissociarsi. Questo è il tempo di tradurre le difficolta’ e i “mal di pancia” confessati agli amici piu’ stretti – ma a volte anche nelle vie, nelle piazze e nei bar – in atti concreti e pubblici. A loro ci appelliamo affinche’ si interrompa questa deriva che sta uccidendo l’anima storico-popolare e culturale della città e mortificando l’impegno civico e politico».

È l’ora «della coerenza, del coraggio e della resistenza! Per quanto dolorose possano essere certe scelte ci sono momenti in cui si rendono, altresì, necessarie. Diversamente le responsabilità di oggi di alcuni si tradurranno nelle responsabilità di tutti domani. A loro l’onere di restituire un’alba alla città, di voltare pagina, di offrirle la possibilità di scrivere un nuovo libro che ne rispetti e valorizzi la storia, la cultura e le tradizioni. Una parte delle prospettive del domani dipendono da loro. Una grande, grandissima, responsabilità».

Infine: «Al Comitato Brusco, ai carristi e a tutte le donne e gli uomini di buona volontà vanno la nostra solidarietà e il ringraziamento per quanto fatto sinora e per quanto – auspichiamo – faranno in futuro per la nostra bella e fragile cittadina».

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