PAOLA – Era accusato di tentato omicidio e tentata strage, Giovanni Caruso, l’82enne paolano che il 25 febbraio 2020 tentò di dare fuoco alla ex moglie e ai figli appiccando un incendio nel garage posto proprio sotto l’appartamento ove i due vivono.

Ma ieri, a Catanzaro, la Corte di Appello ha riformato la condanna di anni 7 inflitta dal Tribunale di Paola in composizione collegiale (presidente Alfredo Cosenza e giudici a latere Carla D’Acunzo e Federica Altamura).

In particolare, la sezione prima della Corte di Appello di Catanzaro (presidente De Franco giudici Luzzo e Tedesco) ha riformato la sentenza e condannato il Caruso solo per il tentativo di incendio, rideterminando la pena in anni 3 e mesi 4 di reclusione

Giovanni Caruso, difeso dall’avvocato Domenico De Rosa, era stato posto in stato di fermo dopo l’esplosione dell’immobile, in zona Fosse di Paola, e dopo un mese di carcere era stato posto ai domiciliari.

Attualmente era sottoposto all’obbligo di dimora.

L’incendio era scoppiato alle ore 22 in via San Nicola di contrada “Fosse”. Fortunatamente i residenti si erano accorti di quanto stava accadendo ed avevano avvisato i vigili del fuoco del distaccamento di Paola i quali, immediatamente, si erano precipitati nella zona sud della città per annientare il focolaio.

Al primo piano, proprio sopra il magazzino, tra l’altro, vi era la casa abitata dalla famiglia Caruso, la cui incolumità era stata messa a rischio dall’82enne, adirato con la moglie per essere stato lasciato perché violento.