Home Cronache Accoltellato in discoteca, Andreoli ammette parte delle responsabilità ma si difende

Accoltellato in discoteca, Andreoli ammette parte delle responsabilità ma si difende

Il giovane cetrarese è in carcere per la rissa del 1° gennaio scorso in una discoteca di Belvedere Marittimo

276
0
La Casa circondariale di Paola

CETRARO (Cs) – Il 18enne Andrea Andreoli, alias Berlusconi, accusato di tentato omicidio nei confronti di V.I., ha risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari, nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia, ammettendo le sue responsabilità, ma chiarendo di essere stato costetto a difendersi perché accerchiato da più persone. (https://www.calabriainchieste.it/2024/01/16/accoltellato-in-discoteca-ecco-perche-il-giudice-ha-ordinato-larresto-di-andreoli/).

Il giudice si è ora riservato di decidere.

Il giovane cetrarese è in carcere per la rissa del 1° gennaio scorso in una discoteca di Belvedere Marittimo.

Vi sarebbe, infatti, pericolo di fuga, rischio di reiterazione del reato e pericolosità sociale. Elementi che hanno giustificano esigenza della misura cautelare in carcere.

L’accoltellamento, secondo la ricostruzione degli inquirenti, è avvenuto da parte di Andreoli nei confronti di V. I. a seguito di una lite per futili motivi.

https://www.calabriainchieste.it/2024/01/16/accoltello-un-ragazzo-fuori-da-un-locale-di-belvedere-arrestato-un-18enne-di-cetraro/

https://www.calabriainchieste.it/2024/01/16/tentato-omicidio-a-cetraro-laggressore-spalleggiato-dai-buttafuori-del-locale/

Il pericolo di recidiva, secondo gli inquirenti, si evince dalla “inusitata violenza priva di giustificazione, che appare mero pretesto per lo sfogo di un impulso violento nonché dalla personalità negativa dell’indagato”.

Andreoli avrebbe messo in atto “un gesto con spiccata carica lesiva, denotando così scarso senso del pericolo e nessuna preoccupazione per le conseguenze delle proprie azioni, ben potrebbe ripetere analoghe condotte, con grave pericolo per l’incolumità di terze persone”.

“Le circostanze del fatto sono dunque indicative del particolare grado di offensività della condotta e della pericolosità sociale dell’indagato, a dispetto della sua incensuratezza”.

Il pm, inoltre sottolinea che: “Le modalità del fatto, oggettivamente gravi ed allarmanti, e la pena edittale prevista per il reato contestato fanno ritenere proporzionata all’entità del fatto e alla sanzione che potrà irrogarsi — che sicuramente sarà superiore ai tre anni di reclusione — la selezionata misura; per le stesse ragioni, oltre che per la ritenuta ricorrenza del pericolo di reiterazione del reato, può ragionevolmente ritenersi che in caso di condanna non sarà concesso il beneficio della sospensione condizionale della pena”.

Ora si attende la decisione del gip su una misura meno afflittiva.