SAN LUCIDO (Cs) – «L’attenzione che il Governo Meloni dimostra verso la Calabria e verso i nostri territori, si sta manifestando anche attraverso i finanziamenti che, la Regione Calabria, sta ottenendo per far fronte ad una serie di importanti ed annose problematiche che, ogni giorno, si portano ai nostri occhi.
Tra questi, trova posto il nostro lungomare cittadino, per anni abbandonato a sé stesso e che oggi, finalmente, è oggetto di contributi regionali che, speriamo, siano spesi bene e subito per ridare decoro e sicurezza ad un’area turisticamente ed urbanisticamente strategica».
E’ quanto afferma in una nota Caterina Bruno, consigliere comunale “Cambiare si può”.
Più in particolare, l’ex candidato a sindaco spiega che la «forte sinergia Governo-Regione porta frutti per le nostre realtà locali e, di questo, da consigliere comunale non posso non ringraziare, pubblicamente, chi si fa portavoce delle nostre istanze e delle nostre richieste, come il ministro Raffaele Fitto, il sottosegretario di Stato Wanda Ferro, il presidente Roberto Occhiuto, il deputato Alfredo Antoniozzi, i senatori Fausto Orsomarso ed Ernesto Rapani, il consigliere regionale Luciana De Francesco e l’europarlamentare Denis Nesci, che tanto sta facendo, per la Calabria e per il Sud, a Bruxelles, ottenendo risultati tangibili ed incoraggianti», è l’opinione di Caterina Bruno.
Che ancora prosegue: «Poter contare su esponenti istituzionali che sanno ascoltare i territori e che si spendono per essi, è fondamentale e serve continuare su questo percorso, tutti insieme, allo scopo di offrire risposte ai nostri cittadini e programmare azioni di sviluppo e di sostegno che portino benefici collettivi».
Poi, entrando più nel merito della realtà locale, conclude: «Il mio impegno per San Lucido e per il territorio andrà avanti con passione e con amore, al di là di chi governi o meno il mio Paese, perché esso viene prima di ogni altra cosa. E continuerò a tessere rapporti istituzionali incentrati sulla tutela e sulla difesa degli interessi comuni, anche perché, personalmente, non ho mai avuto e mai avrò interessi privati da difendere».