Il Comune di Cetraro

CETRARO (Cs) – «Finisce la farsa del pre-dissesto nel Comune di Cetraro, al quale è stato attribuito, illecitamente, valore giuridico ed ordinativo per tre esercizi finanziari, dal 2021 al 2023, con gravi danni economici subiti dai cittadini-contribuenti».

Così Noi Moderati di Cetraro attacca l’amministrazione comunale a guida Ermanno Cennamo sulla del fantomatico predissesto, grazie al quale i cittadini stanno pagando i tributi comunali ai massimi livelli, e suggerisce al capo dell’esecutivo le dimissioni.

«La Corte Costituzionale, con sentenza n.224, depositata il 22 dicembre 2023, ha dichiarato “illegittimo”, il meccanismo del Fondo di rotazione del Ministero dell’Interno, istituito per aiutare gli enti locali in stato di irreversibile crisi finanziaria – spiega il commissario del partito Pino Losardo in una nota stampa – I giudici della Consulta, in pratica, hanno drasticamente sconfessato il legislatore che aveva previsto il prestito, presso il Fondo di Rotazione, come strumento utile per finanziare i debiti fuori bilancio riconosciuti e, nel contempo, alleviare parzialmente gli esponenziali disavanzi dell’Ente. In tal caso, l’utilizzo avveniva sia per conto cassa, che per competenza e, così, non si faceva altro che alterare sostanzialmente la reale salute economica di un Comune, creando occasioni di spesa, prive di copertura. Da oggi in avanti, è tassativamente vietato utilizzare gli assegni che arrivano dallo Stato per risanare bilanci strutturalmente in perdita.

Intanto, a poco più di due mesi dalla scadenza del termine di approvazione del bilancio di previsione 2024-2026 non si intravede all’orizzonte neanche la più misera bozza programmatica di superamento dell’attuale situazione di stallo – prosegue Losardo – in cui è drammaticamente recesso l’intero sistema economico-finanziario del nostro Ente

E’ in atto, quindi,  un diffuso atteggiamento di svalutazione della gravità del problema, da parte di questa fenomenale generazione di pseudo-governanti della cosa pubblica. Architetti geniali del declino e patrocinatori appassionati della povertà sociale non si lasciano, certamente, turbare il sonno dalla sempre più palpabile calamità economico-finanziaria e sociale, che è in arrivo e di cui sono gli esclusivi fautori. Non occorre necessariamente avere cattedratica conoscenza dei meccanismi più complessi dei bilanci comunali, per capire che ci aspetta, da qui a poco, lo stato di default totale del sistema economico-sociale del nostro Ente. Noi italiani lo chiamiamo: “dissesto”».

La differenza tra predissesto e dissesto è che «il primo ha una caratteristica discrezionale. Venne scelto e imposto volontariamente ai cittadini nella seduta di consiglio del 10 settembre 2021. Il secondo ha carattere imperativo. Viene, cioè, categoricamente imposto dalla legge, allorché, come nel nostro caso non si è capaci di ottenere l’ammissione alla procedura del “riequilibrio pluriennale dei conti del bilancio” (alias predissesto), per incapacità amministrativa, negligenza istruttoria, omissività seriale».

«La dichiarazione di un dissesto – prosegue Noi Moderati – è un qualcosa di più difficile da fare, rispetto all’organizzazione di gaudiose serate piazzaiole di tarantelle da strada o esibizioni di saltimbanchi favolistici con somministrazione di crispelle a sbafoincalza Losardo – Questa eclettica classe di tenitori del potere se l’è cercata. Ne ha tutte le responsabilità amministrative e gestionali.

Che aumentano a dismisura, per aver atteso quasi quattro anni di mandato per ricorrere agli aiuti economici e pianificatori dello Stato che, sicuramente, ne avrebbero ridotto le conseguenze in termini di danni e difficoltà procurati alla città e ai cittadini. Non c’è, pertanto, alcunché di cui dolersi. I dissesti non piovono sono i risultati degli inequivocabili fallimenti dei governanti, non si possono non pretendere, a tal punto, i naturali e doverosi processi politici a carico dei diretti responsabili».

Noi Moderati da qualche anno «sta combattendo, una personale e, spesso, solitaria battaglia politica e amministrativa per ripristinare lo stato di diritto nella massima istituzione pubblica della nostra città – e fa sapere che – Seguirà attentamente l’evoluzione del risanamento dei conti e richiederà la massima trasparenza degli atti deliberativi, a cominciare dei preziosi pareri dell’organo di revisione.

La consiliatura, a causa di questi doverosi adempimenti istituzionali, non può che intendersi quasi definitivamente conclusa! Comunque, privata più che parzialmente dell’autonomia amministrativa che la Costituzione assegna agli Enti locali».

Alla luce di quanto affermato Noi Moderati consiglia al sindaco e alla sua amministrazione comunale «un estremo e onorevole atto di sensibilità istituzionale e di sconfinato amore per la città, da parte degli amministratori, attraverso un loro decoroso e anticipato commiato dai prestigiosi scranni dell’aula consiliare. C’è sempre tempo per ritentare un’esperienza che ha bisogno, per prima cosa, di buon senso e maturità».

fiorellasquillaro@calabriainchieste.it