Tra chi lavora al Nord Italia e nel Mezzogiorno c’è una differenza di salario
anche se si fa sostanzialmente lo stesso lavoro. Una differenza che si riscontra anche tra chi lavora in un’azienda piccola e in una grande, o in un settore piuttosto che in un altro. Lo ha mostrato un rapporto della società Odm consulting riportato dal Sole 24 ore, che riguarda i primi nove mesi del 2023. La stessa dinamica si ritrova in tutte le altre categorie di dipendenti: cioè operai, impiegati, quadri (dipendenti con alcune responsabilità ma senza ruoli dirigenziali) e dirigenti.
La paga media dei dirigenti in azienda nel 2023 è stata di circa 120mila euro lordi all’anno, quella dei quadri di 62mila euro, quella degli impiegati di 35mila euro e quella degli operai di 28mila euro. Partendo da questi stipendi medi, si possono notare le forti differenze tra un territorio e l’altro. Infatti, risulta che al Nord-Ovest, i dirigenti abbiano avuto il 5% in più. Al Nord-Est e al Centro ci sono state delle flessioni leggere (rispettivamente -3% e -4% dalla media), mentre al Sud la differenza è stata del 9% in meno. Si parla, quindi, di più di 10mila euro all’anno di differenza per lo stesso ruolo in azienda.
Si può fare lo stesso ragionamento per i quadri: 4% in più al Nord-Ovest, 0,1% in più al Nord-Est, 3,5% in meno al Centro e ben l’11,5% nel Meridione. Per gli impiegati si ripete lo stesso schema: al Sud la differenza è di -9,3%. Solo tra gli operai le percentuali sono meno elevate. Per i dipendenti meno pagati, infatti, si va dal 3,8% in più del Nord-Est al 6,3% in meno del Mezzogiorno.
Ci sono poi anche differenze in base alla dimensione dell’azienda, a prescindere dalla parte d’Italia in cui si lavora. In generale, per tutte le categorie di dipendenti le paghe sono più basse in una piccola azienda rispetto a una media o grande impresa. Tra i dirigenti la differenza si sente leggermente meno: infatti, chi si trova in una piccola realtà prende il 4% in meno della media, mentre chi è in una grande azienda è il 6% al di sopra. Concretamente, ci sono 12mila euro all’anno di differenza tra le due fasce.
I quadri invece risultano pagati molto meglio nelle grandi imprese (+10,2%). Gli operai hanno condizioni decisamente peggiori della media nelle piccole aziende: -10,2%, ovvero 25mila euro lordi all’anno contro i quasi 29mila di chi lavora in una realtà più grande.
Se non altro, dopo anni di inflazione molto alta che hanno tagliato il potere d’acquisto di tutti i cittadini – ma con un effetto più duro su quelli a basso reddito – nel 2024 da questo punto di vista dovrebbe esserci un leggero miglioramento. Almeno in alcuni settori. Infatti, la stima di Uiltucs (sindacato del settore terziario) è che nell’ambito del commercio, dei servizi e del turismo quest’anno le retribuzioni dovrebbero aumentare in media del 3,6%. Un dato simile a quello del 2023, ma la differenza è che per quest’anno si prevede che l’inflazione sarà decisamente più bassa.