ABU DHABI – La premier italiana parla della tragedia di Cutro e difende il ministro dell’Interno. “La richiesta di dimissioni non fa più notizia. Le opposizioni le chiedono sempre. Non è arrivata alcuna segnalazione da Frontex”
E ancora: “Le istituzioni sono state presenti anche nell’esprimere il proprio cordoglio. Ora il passaggio è dare risposte. Ho discusso di riunire il Consiglio dei ministri” a Cutro “per dare un segnale di concretezza”.
“Sono rimasta colpita dalle ricostruzioni di questi giorni. Ma davvero, in coscienza, c’è qualcuno che ritiene che il governo abbia volutamente fatto morire 60 persone? Vi chiedo se qualcuno pensa che se si fosse potuto salvare 60 persone, non lo avremmo fatto. Vi prego, siamo un minimo seri”. E a proposito della lettera del sindaco di Crotone che la chiama in causa come “mamma”, Meloni ammette; “Non l’ho letta”.
“Queste persone non erano nelle condizioni di essere salvate ed è incosciente “pensare che l’Italia non ha voluto o potuto salvare queste persone. Cerchiamo di essere seri. La questione è semplice nella sua tragicità. Non è arrivata alcuna comunicazione di emergenza da Frontex“, osserva il presidente del Consiglio. “Non siamo stati avvertiti. Nulla di questa vicenda ha a che fare i provvedimenti del governo con le Ong. Continuiamo a salvare tutte le persone, questa è la storia. Non ci sono materie sulle quali si può esagerare così nel tentativo di criticare o colpire i propri avversari”.
“Vorrei che su questa materia si guardasse piuttosto a quello che si può fare per impedire che queste tragedie succedano ancor. Il governo è stato subito presente a Cutro; non può risolvere la questione da sola”. “Per evitare che altra gente muoia vanno fermate le partenze illegali. – conclude – Un modo per onorare la morte di persone innocenti è cercare una soluzione”.