REGGIO CALABRIA – «Riteniamo che l’avvocato Italo Palmara abbia 450 mila buoni motivi per provare una forte nostalgia verso le amministrazioni comunali del centrodestra. A circa 450 mila euro, infatti, ammonta il totale delle consulenze, ben oltre 170, che il professionista ha ottenuto quando era prassi, al Comune di Reggio Calabria, distribuire sontuose collaborazioni esterne per difendere l’Ente nei vari giudizi civili e penali».
Cosi in una nota il movimento politico Patto X il Cambiamento. «Ecco – si legge nella nota – quella pratica, censurata finanche dalla Commissione d’accesso prodromica allo scioglimento di Palazzo San Giorgio per mafia, da tempo è stata archiviata dall’amministrazione di centrosinistra che, come era naturale che fosse, affida i propri contenziosi all’organismo interno dell’Avvocatura civica, guidato da una propria dirigente. Probabilmente, nell’idea di gestione della cosa pubblica cara a Palamara ed a Reggio Futura, l’allegra elargizione del denaro dei cittadini rientra in quella normalità deformata che ognuno di noi ha conosciuto e subito ai tempi nefasti del Modello Reggio».
E, ancora: «Noi, a differenza di Palamara, continuiamo a coltivare un profondo rispetto per i sacrifici dei reggini, costretti a dieci lunghi anni di rinunce per rispondere ad un Piano di riequilibro quale triste lasciato di quelle stagioni di sprechi e malgoverno. Con convinzione e responsabilità abbiamo deciso di sostenere, fino in fondo, l’attuale amministrazione comunale che ha avuto il merito di rimettere i conti in sesto e di far ripartire la città, senza ricorrere a soluzioni estreme che avrebbero contribuito ad affossare l’economia cittadina».
Che adesso «Palamara o chicchessia, già ampiamente e abbondantemente remunerato dai reggini nonostante le finanze dell’Ente fossero al collasso, si lanci in spericolati e improvvidi paragoni, appare davvero un oltraggio al senso del pudore ed un’offesa ai cittadini che hanno risanato, con lacrime e sangue, gli sfasci prodotti in anni di bagordi e scialacquamenti».
Una richiesta, però, «la vogliamo fare all’avvocato Italo Palamara: rinunci all’incasso della fattura da oltre 31 mila euro, per il momento sospesa e per la quale ha ricevuto soltanto un acconto di 6 mila euro da parte del Comune. È ovvio, sia chiaro, che il lavoro debba essere sempre e comunque pagato, in giusta misura per l’effettivo impegno prestato. Crediamo, tuttavia, che l’avvocato abbia, fino ad oggi, riscosso abbastanza e possa, per questo, lanciare un segnale che può apparire grande per l’intera comunità, ma sarebbe piccolo per chi, alle casse dei reggini, è già costato quasi 450 mila euro».
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