CATANZARO – «La morte di Maria Fida Moro segna la scomparsa di uno dei principali testimoni diretti della pagina più tragica della storia repubblicana: il rapimento e l’assassinio del presidente della DC Aldo, suo padre».
Un dramma familiare che «le ha segnato irrimediabilmente la vita, rivelando agli italiani la sua personalità forte e determinata, apparentemente contraddittoria ma solo perché animata dalla sincera ricerca di giustizia e dal rifiuto di ogni ipocrisia, soprattutto nell’impegno politico pubblico».
Non ha «disdegnato di misurarsi in diverse formazioni, perché all’appartenenza ha sempre preferito il valore degli obiettivi. Uno di questi – la legge per ilriconoscimento delle misure riparatrici per i familiari delle vittime del terrorismo – è l’eredità che ci lascia. Una norma che sicuramente ha reso più civile il nostro paese».
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