AMANTEA (Cs) – «Al sit in contro l’autonomia differenziata di martedì grasso a Cosenza, Amantea non c’era».
La denuncia è della consigliera comunale e capogruppo di “Per Amantea”, Emilia Di Tanna, che si è chiesta:
«Sindaco Pellegrino dov’è finito il tuo stretto rapporto con la presidente della Provincia di Cosenza, Succurro? Dov’è finita la stretta amicizia con il sindaco, Franz Caruso?
E, poi: «La battaglia delle battaglie contro la divisione dell’Italia in un Nord-serie A e un Sud-serie B, per cui la giovane presidente Succurro ha avuto il coraggio di scendere in campo anche contro le posizioni della stessa coalizione di centro destra di cui fa parte, non ha interessato il nostro primo cittadino».
Prendere posizione su problematiche «alte e terribilmente importanti per il nostro futuro, ”metterci la faccia”, non è nelle corde del sindaco Pellegrino».
Però, «per pavoneggiarsi, portare più volte a spasso per il nostro paese proprio quelle persone che la loro faccia ce l’hanno messa eccome, come la Succurro e Franz Caruso, è stato facile. Quando conviene è facile».
Fare politica «non significa solo comandare, significa portare avanti delle idee, significa avere una visione del domani, significa prendere posizione, non solo per “giocare” a comandare con le ripicche dimostrando una miopia incurabile».
Mi sembra assodato, quindi, che «nella maggioranza che governa il nostro comune non c’è stato spazio né tempo perché qualcuno ci rappresentasse davanti alla Prefettura di Cosenza in un momento di lotta simbolico, ma assolutamente necessario per contestare una legge, l’autonomia differenziata, che potrà rovinare per sempre la vita dei cittadini meridionali; doveroso per un impegno civile oltre che politico di più ampio respiro che non sia solo l’hic et nunc, il Carnevale».
E, ancora: «Vivere solo per il proprio orticello, peraltro veramente malmesso dopo più di un anno e mezzo di cura – Pellegrino, molto più di quanto non fosse stato al suo arrivo, dimostrando di non saperlo coltivare se non con il seme dell’odio sociale, della divisione, dell’incompetenza, della complicazione e della esagerata ed ostentata presunzione…beh cara Amantea, che vita è?
Rosaria Succurro, presidente dell’ANCI che unisce i comuni calabresi, nella mattinata del 13 febbraio ha organizzato un sit-in per protestare contro il ddl sull’autonomia differenziata. Diversi primi cittadini si sono dati appuntamento davanti alla Prefettura, in piazza XI Settembre.
«Non siamo mossi da pregiudizi – ha riferito la Succurro -, vogliamo solo certezze sulla copertura economica e finanziaria. Non accetteremo che si crei un divario tra Nord e Sud, siamo sentinelle e lavoriamo per le nostre comunità e i nostri territori. C’è una seria preoccupazione».
In merito, è poi stata diffusa una nota di Anci Calabria: «L’Anci non ha una connotazione politica e rappresenta tutti i sindaci e tutte le amministrazioni dei 7.134 Comuni italiani» che vi aderiscono. Questa è la premessa del documento unitario, consegnato ai Prefetti delle cinque province calabresi, con cui l’Anci Calabria ha chiesto al governo e al Parlamento che siano previste «risorse ingenti e, soprattutto, certe» in materia di «autonomia differenziata», che – si legge nel testo, firmato dalla presidente Rosaria Succurro – «non potrà esistere, fintanto che non verranno garantiti in modo uniforme su tutto il territorio nazionale i Livelli essenziali delle prestazioni: i Lep, che dovranno essere finanziati non più attraverso l’iniquo criterio della spesa storica, ma attraverso i fabbisogni standard».
Il sit-in era finalizzato a sottolineare al governo e al Parlamento la necessità inderogabile di evitare «squilibri territoriali» e di «non aumentare la sperequazione tra Nord e Sud», per cui «servono risorse ingenti e, soprattutto, certe».
Argomentazioni che, a quanto pare, non rientravano negli interessi dell’amministrazione Pellegrino, probabilmente perché impegnata ad organizzare il Carnevale.
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