L'università della Calabria

RENDE – Ferdinando Gentile dell’Usb Lavoro Privato Cosenza interviene in riferimento agli addetti al servizio mensa dell’Unical, gestito da diversi anni da Vivenda SpA (gruppo La Cascina).

«Stiamo toccando con mano una situazione grave e preoccupante. Le condizioni di lavoro sono indegne. Abbiamo riscontrato e fatto più volte presente all’azienda – continua il sindacalista – la carenza e la mala-gestione del personale, il mancato rispetto del capitolato d’appalto e altre importanti questioni».

Dai vertici locali di Vivenda SpA «abbiamo registrato una chiusura totale alle nostre istanze. Inizialmente ci è stato negato il confronto e successivamente, quando questo è avvenuto, non ha prodotto alcun risultato».

Nelle ultime settimane «la situazione è decisamente precipitata, la risposta alle nostre incalzanti rivendicazioni è stata quella di punire i rappresentanti sindacali aziendali (Rsa) dell’Usb attraverso contestazioni pretestuose (prontamente respinte dai nostri avvocati), cambio peggiorativo delle mansioni e continue e velate minacce di ritorsioni da parte del dirigente locale dell’azienda, tale Giovanni Stigliano. Preciso che i responsabili UniCal sono stati puntualmente informati di ogni minimo passaggio della vicenda».

Sul luogo di lavoro il clima «è di forte tensione, ciò rende ulteriormente complicata la situazione. È chiaro che – spiega Gentile – mai avevano avuto a che fare con un sindacato e con dipendenti indisponibili a sopportare vessazioni e umiliazioni. Siamo abituati alle ostilità dei dirigenti aziendali e alla giungla del lavoro in appalto, siamo sorpresi però che ciò avvenga all’Università della Calabria, polo di eccellenza territoriale, nazionale e internazionale. Siamo esterrefatti che la governance dell’Ateneo permetta situazioni di sfruttamento di decine di lavoratori e lavoratrici.Uno dei tanti paradossi di questa terra».

Infine: «L’ente appaltante del servizio è l’UniCal, e in quanto tale ha l’obbligo di vigilare sul rispetto del capitolato e dei diritti di cui lavora. Il mancato intervento è da considerarsi come atteggiamento di complicità con Vivenda SpA, non ci sono scuse. Dal Rettore Nicola Leone ci aspettiamo un intervento immediato e risolutivo, non esiste Ateneo di eccellenza nel quale si tace di fronte a alle condizioni di lavoro indegne dei propri dipendenti. A tutela dei nostri iscritti, che a costo di enormi sforzi svolgono quotidianamente il proprio lavoro, metteremo in campo tutte le iniziative sindacali che la gravità del caso ci impone».