CATANZARO – I consiglieri comunali, Vincenzo Capellupo e Alberto Carpino intervengono sul furto portato avanti all’Ente Fiera.
«Il consigliere Riccio tenta di buttare la palla in tribuna per offuscare la gravità delle sue affermazioni fuori controllo. Lo ripetiamo: se Riccio sa qualcosa sul furto all’Ente Fiera si rivolga subito alle autorità competenti», scrivono i consiglieri Capellupo e Carpino.
«Il colonnello di Abramo – proseguono i due politici – deve spiegare perché la criminalità sceglie di colpire Catanzaro oggi con il sindaco Fiorita, come traspare dalle sue dichiarazioni. E deve spiegarlo ora e subito, supportando il lavoro degli inquirenti, tanto più considerando che appartiene all’arma dei carabinieri».
Non sarà sfuggito a nessuno che «si tratta di un furto anomalo e che sembra avere un carattere intimidatorio proprio contro questa amministrazione che Riccio quotidianamente prova ad infangare».
Quindi «se sa parli; oppure stia zitto con buona pace dei suoi sogni di Kgb e Stasi. Informiamo Riccio che siamo a Catanzaro e che parliamo di cose serie, provi quindi a fare la persona seria! Lo deve a se stesso e alla città, dopo aver fallito in tutti i ruoli cui è stato chiamato (consigliere di maggioranza, di opposizione, esponente civico, politico di centro, di sinistra e di destra), come dimostra questa vicenda, dal momento che prima del fatto delittuoso non si era mai accorto del possibile pericolo e mai aveva sollevato dubbi».
Infine: «L’atto criminale consumato ai danni dell’Ente Fiera evidenzia, secondo noi, la volontà di qualcuno di lanciare un messaggio alle istituzioni del Capoluogo di Regione e come tale la risposta deve essere dello Stato nella sua interezza. Chiediamo pertanto a Prefetto, Questore e a tutte le forze dell’ordine di non lasciare sola questa amministrazione comunale con atti concreti, immediati e chiari».
stefaniasapienza@calabriainchieste.it