LONGOBARDI (Cs) – E’ tornata fruibile, con la gioia dei fedeli, la chiesa della Madonna dell’Assunta o di San Francesco di Paola.
Nel 1696 Nicola Saggio da Longobardi incaricato dall’Ordine dei Minimi di San Francesco di Paola diresse i lavori di recupero e ampliamento, con la realizzazione di una nuova navata, della chiesa della Madonna dell’Assunta.
Il 3 febbraio 2024 in occasione della festa patronale di San Nicola Saggio da Longobardi a seguito di un importante lavoro di recupero conservativo, davanti a tanti sindaci del comprensorio, dopo diversi anni di chiusura l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giacinto Mannarino, ha reso nuovamente fruibile ai fedeli la chiesa.
La Chiesa dell’Assunta, del sec. XVII, ha portale in calcare decorato del sec. XVII. L’interno si sviluppa in due navate. Nella navata di destra fa spicco una cornice lignea intagliata e dorata con volute e motivi floreali, di ignoto maestro meridionale del 600 contenente un dipinto che ritrae la Decapitazione di Santa Caterina. Di uguali caratteristiche, ma di diverso disegno, è un’altra cornice in stile barocco leccese che riquadra una reliquia di Santa Innocenza, che appare come adagiata in un sepolcro. Poi, bel pulpito ligneo proveniente da bottega provinciale del 700. Inoltre, pregevole tabernacolo in legno con intagli finissimi, scolpito da maestro napoletano del 700. Sull’altare maggiore, in una cornice lignea con intarsi, delimitata lateralmente da colonne scanalate con capitelli corinzi su cui poggia la ricca trabeazione sagomata, contornate da volute e motivi floreali, è racchiusa una tela sulla quale è raffigurata l’Assunzione della Madonna.
Nei pressi è visibile un importante portacandele in legno intagliato da artiere di scuola napoletana del sec. XVIII. Interessante un baldacchino damascato di seta con i tradizionali simboli liturgici, opera di ignoto manufatturiero meridionale del 700, e due paliotti della stessa epoca ricamati con motivi floreali. Anche una credenza per ampolla scolpita in pietra tufacea da ignoto scalpellino provinciale è del 700. In una sontuosa cornice lignea di ignoto maestro napoletano del sec. XVIII, con ricche volute e motivi floreali, è racchiusa una nicchia contenente la statua lignea di San Francesco di Paola scolpita a tutta figura e a tutto tondo da ignoto napoletano dello stesso secolo. Della stessa provenienza è un busto ligneo ritraente il santo di Paola in atteggiamento di preghiera. Degne di rilievo sono anche le tele raffiguranti rispettivamente San Carlo Borromeo di ignoto meridionale del 700 e una Deposizione di scuola napoletana del 500 oltre alla lapide commemorativa del 1617 di ignoto scultore locale, sulla quale è inciso lo stemma della famiglia Michelia di Melissa. Ancora visibili i resti del convento benedettino.