Una impresa edile

CATANZARO – La “patente a crediti” in edilizia come misura per promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro? Confartigianato Calabria, riprendendo le posizioni già espresse dal Presidente nazionale Marco Granelli, esprime la propria contrarietà al provvedimento preannunciato dal Governo durante il confronto con le parti sociali come risposta all’urgenza di ridurre gli infortuni sul lavoro.

«La “patente a crediti” in edilizia è un sistema che attribuirebbe dei “credit points” o punti di merito alle imprese in base alla loro capacità di rispettare le norme di sicurezza, di garantire la qualità dei lavori e di adempiere agli obblighi contrattuali. In pratica, le imprese edili devono dimostrare di avere un certo numero di crediti per poter partecipare a gare d’appalto pubbliche o per ottenere determinati benefici o agevolazioni nel settore edilizio».

Secondo il Governo nazionale questo sistema punta a promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro e a premiare le imprese che rispettano le normative e che forniscono lavori di qualità.

Secondo Confartigianato è solo un meccanismo farraginoso e pieno di incertezze e lacune applicative: «questa proposta, invece di contribuire alla riduzione degli infortuni sul lavoro, rischia di trasformarsi nell’ennesimo balzello burocratico sulle spalle degli imprenditori edili, in particolare delle piccole imprese, aumentando gli oneri economici e gli adempimenti amministrativi rispetto a quelli già esistenti».

Per Confartigianato, invece, è fondamentale «investire nella prevenzione e nella formazione, oltre che nell’applicazione corretta dei contratti nazionali di lavoro del settore. Anche L’associazionismo d’impresa è un importante veicolo per diffondere la cultura della legalità e per mettere in atto un efficace piano nazionale di prevenzione, attraverso l’incrocio delle tante banche dati esistenti. Sarebbe opportuno lavorare nella direzione di potenziare un sistema di ispezione sul lavoro, senza inutili duplicazioni di competenze».

Infine: «Il Governo dovrebbe riconsiderare l’introduzione della ‘patente a crediti’ in edilizia e lavorare insieme alle parti sociali per trovare soluzioni efficaci che promuovano la sicurezza sul lavoro senza gravare eccessivamente sulle imprese del settore».

stefaniasapienza@calabriainchieste.it