COSENZA – Con una nuova richiesta agli organi direttivi del PD, gli iscritti affrontano un tema particolarmente delicato per l’amministrazione comunale cosentina: i livelli equitativi garantiti nell’attività fiscale del comune di Cosenza.
I tesserati evidenziano innanzitutto le «possibili disfunzioni rilevate con l’attuale sistema tributario dell’Ente, il cui concessionario mostrerebbe carenze nell’assicurare un contraddittorio con il contribuente successivamente all’invio degli atti di liquidazione e accertamento.
Tema particolarmente rilevante se si considera che è necessaria un’equa ripartizione dei carichi fiscali sui cosentini, che non sembra al momento assicurata, visto che, a solo titolo d’esempio, la Tari sarebbe pagata da una percentuale dei contribuenti che va dal 27% (fonte dei Corte dei Conti con sentenza dissesto), al 40% (fonte amministrazione comunale)».
I tesserati hanno infatti rilevato «alcuni casi in cui il concessionario dell’Ente si è mosso ad assumere provvedimenti di annullamento in autotutela dei propri atti solo dopo avere costretto il contribuente a ricorrere alla Commissione di Giustizia Tributaria, ignorando le preventive richieste di autotutela.
Così facendo – secondo Mancini, De Simone, Grandinetti, Greco e Palma – è altissimo il rischio che i contribuenti (soprattutto per le richieste di più modesto importo, per le quali non vale la pena sostenere il costo del contenzioso) siano indotti ad effettuare pagamenti non dovuti, con grave pregiudizio per l’equità dell’azione fiscale e tributaria del Comune».
I cinque chiedono quindi che il PD, maggior partito della coalizione, «chieda chiarimenti sull’ampiezza del fenomeno intercettato dagli iscritti e, soprattutto, impegni l’Amministrazione a chiarire cosa stia facendo per fronteggiare le modifiche normative che tra qualche settimana entreranno in vigore.
Norme che, richiedendo la modifica dei regolamenti comunali, costringono ad un pronunciamento del Consiglio comunale e, quindi, dei consiglieri del PD».
«Secondo la nuova versione dello Statuto del contribuente, infatti, l’ente, e il suo concessionario, saranno chiamati ad assicurare la sistematica implementazione del contraddittorio preventivo, pena la nullità di tutti gli atti assunti senza.
Ci si chiede come sia possibile che l’ente, e il suo concessionario, riescano ad assicurare il contraddittorio preventivo se si è mostrato carente nell’assicurare il contraddittorio successivo e avrebbe mancato di fornire l’attività di assistenza che i suoi avvisi già recano ora, ma che nella pratica si sarebbero rilevati inesistenti (appuntamenti telematici e richieste assistenza web)».
I tesserati concludono la loro missiva chiedendo che si «riunisca l’assemblea di circolo per la discussione della crisi amministrativa del Comune di Cosenza, da mesi ormai senza l’assessore al Bilancio e priva pure del Vice Sindaco, e le politiche di bilancio e fiscali dell’Ente, alla luce delle più recenti innovazioni normative».