REGGIO CALABRIA – La Bovalino – Bagnara continua ad essere una delle priorità della Città Metropolitana.
Nonostante le difficoltà evidenziate nel corso della sua realizzazione, l’Ente di Palazzo Alvaro non ha abbandonato l’idea di sostenere in maniera determinata un percorso amministrativo che punti alla messa in sicurezza e all’apertura al transito veicolare dei tratti inibiti con ordinanze ultraventennali a causa di eventi franosi ed altri fenomeni dovuti al dissesto idrogeologico.
Il tema è stato oggetto di un confronto tecnico, tenutosi nei giorni scorsi alla presenza del vicesindaco con delega alla Viabilità Carmelo Versace, che a valle di un percorso politico che ha sollecitato l’interesse del Ministero sull’importante trasversale metropolitana, ha messo allo stesso tavolo i rappresentanti di Palazzo Alvaro, della Regione Calabria, di Anas e dello stesso Dicastero ai Trasporti.
“Siamo soddisfatti di aver finalmente riaperto questo discorso in maniera concreta – ha affermato il Vicesindaco Versace – aver messo a confronto i tecnici di tutti gli Enti interessati dalla messa in sicurezza dei tratti inibiti della Sp2 Bovalino – Bagnara.
Un obiettivo, purtroppo arenato da lungo tempo a causa di problematiche tecniche, che come Città Metropolitana, su indirizzo del sindaco Giuseppe Falcomatà, abbiamo voluto riaprire, ascoltando le istanze territoriali di tanti sindaci e delle comunità interessate da questo che consideriamo un tracciato viario strategico”.
Nel corso dell’incontro, al quale erano presenti i Dirigenti Lucianò per conto del Mit, Caporaso per Anas, Moroni per la Regione Calabria e Benestare per la Città Metropolitana, è stato preso in esame il vecchio progetto che interessava la Sp2.
“A valle del confronto tecnico – ha spiegato ancora Versace – si è giunti ad evidenziare la necessità, proposta dallo stesso Ministero e condivisa da Città Metropolitana e Regione Calabria, di redigere un nuovo documento progettuale di fattibilità in grado di aggiornare le indicazioni contenute nella vecchia progettazione, ormai vetusta e non più attuale”.
“Un aggiornamento necessario – ha spiegato ancora il vicesindaco – alla luce delle nuove esigenze di mobilità evidenziate dai territori, ma utile anche a vagliare anche tutte le opportunità di sviluppo di una possibile viabilità alternativa e fissare in maniera chiara quali sarebbero le risorse necessarie per aprire tutti i tratti già completati ma chiusi al transito veicolare con ordinanze ultraventennali causate da situazioni di rischio dovute a fenomeni franosi dovuti al dissesto idrogeologico”.