«Governo una Regione che ha il primo porto d’Italia, il porto di Gioia Tauro, nel cuore del Mediterraneo che sta diventando un’area sempre più importante. E un investimento dello Stato in questa parte del Paese, che può essere davvero l’hub dell’Europa sul Mediterraneo, dimostrerebbe l’interessamento dell’Italia a essere centrale in questo nuovo scenario sempre più strategico dal punto di vista economico.
E ancora: «Ci sono due modi di intendere il Paese e il futuro del Paese. C’è il modo di chi è ambizioso e vuole dimostrare al mondo che l’Italia è capace di grandi opere di ingegneria che tutti quanti verrebbero a visitare, rendendo il Ponte sullo Stretto un grande attrattore turistico e di sviluppo per l’Italia, e per Calabria e Sicilia; e poi c’è il modo di pensare di chi è contro sempre, di chi è contro a prescindere, di chi è contro a qualsiasi cosa».
Vorrei ricordare che grazie al Ponte, per il quale ancora devono essere consegnati i lavori, la mia Regione ha già ottenuto 3,5 miliardi per la Strada Statale Jonica e 900 milioni per un tratto della A2. E non parlo di risorse Pnrr, ma di risorse ordinarie del bilancio dello Stato.
Facendo la somma di quello che lo Stato ha investito in Calabria negli ultimi vent’anni non si arriva a queste cifre, questo vuol dire che il Ponte svolgerà la stessa funzione che ha svolto l’autostrada del Sole.
Quando hanno fatto l’autostrada del Sole, qualche decennio fa, c’erano anche allora i benaltristi, quelli che dicevano: ma perché fanno l’autostrada se mancano le strade? Poi siccome è stata fatta l’autostrada furono fatte anche le strade.
Noi abbiamo l’obbligo come amministratori di sostenere questo investimento, ma questo obbligo ce l’hanno anche tutti gli italiani.
Noi dobbiamo dimostrare che il nostro è un grande Paese, un Paese ambizioso, un Paese che fa le cose perbene».