CATANZARO – Il Tribunale collegiale di Catanzaro ha assolto con formula piena, perché il fatto non sussiste l’imprenditrice Laura Miceli, 73 anni, di Spilinga (Vv), Antonio Tolomeo, 45 anni, di Catanzaro, componente la commissione incaricata alla vigilanza in relazione al “Finanziamento di Piani di investimenti produttivi”; Deborah Valente, 55 anni, cosentina di nascita, ma residente a Tropea (Vv), e la ditta Baia d’Ercole.
I quattro erano stati indagati nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Catanzaro denominata “E’ dovere” in merito ad alcuni bandi della regione Calabria “truccati”. In particolare, gli indagati avrebbero avvisato alcuni soggetti sui bandi in via di pubblicazione, ma anche confezionato avvisi su misura per assicurare agli eletti il punteggio più elevato nella percezione di fondi pubblici, ricevendo in cambio soggiorni gratuiti in villaggi turistici con pranzi inclusi e qualche incarico professionale.
I giudici del collegio, hanno accolto le istanze difensive degli avvocati Salvatore Staiano, Francesco De Luca, Giuseppe Mussari e Livio Muscatiello per Miceli; Alessio Colistra per Valente; Antonio Mirarchi per Tolomeo e Marika Varvaglione per la società Baia d’Ercole.
In un altro troncone della stessa inchiesta (quello che si è celebrato con rito ordinario) è diventata definitiva la condanna per l’ex responsabile dell’Anticorruzione della Regione Calabria Maria Gabriella Rizzo.