BRESCIA – Nel pomeriggio di ieri, sabato 16 marzo, è stata fermata dalla polizia, in provincia di Brescia, un’altra donna che, su richiesta degli agenti, ha mostrato una patente di guida autoprodotta, e pertanto falsa, firmata con il sangue. La donna ha detto di non riconoscere lo Stato italiano e per questo si ritiene possa appartenere anche lei alla setta complottista ‘Noi è, io sono’. È già il secondo caso in pochi giorni.
Lo scorso venerdì 8 marzo la Polizia Locale di Rezzato, in provincia di Brescia, aveva infatti fermato una donna di 65 anni anni che aveva mostrato una patente artigianale firmata con il sangue.
La 65enne era, però, già nota alla forze dell’ordine perché era stata frmata un mese prima a Roè Volciano, sempre in provincia di Brescia, per lo stesso identico motivo.
In quell’occasione aveva sostenuto che quel documento, totalmente privo di alcun valore giuridico, le desse “libero movimento per guidare tutti i veicoli: motoveicoli, autoveicoli, navi, aerei e affini, senza impedimento”.
Ieri, invece, a essere fermata della Polizia Locale di Montichiari è stata una 41enne residente a Mestre, in provincia di Venezia, che si trovava nel Bresciano per la fiera ‘Vita in campagna’. Gli agenti si sono insospettiti quando hanno notato la targa dell’auto, su cui peraltro viaggiavano anche le sue due figlie minorenni. Anche quella placca appariva artigianale e non rilasciata dalla Motorizzazione civile.
I governi sono aziende che ci trattano “come merce, schiavi”, mentre “tutti gli uomini e le donne sono Stati del corpo, sovrani del Sé e hanno il diritto e il dovere di custodia, libertà ed equità”. Questi sono solo alcuni dei princìpi che costituiscono ‘Noi è, Io sono‘, una setta complottista che professa il rifiuto di ogni autorità statale, di ogni regola, legge o tassa. Costola italiana dell’americana ‘One People Public Trust’ (Oppt), conta migliaia di seguaci in tutta Italia che sono invitati a seguire una presunta “legge naturale” al posto di quella “imposta” dai governi.
La setta, in sostanza, ritiene che tutti noi abbiamo un ‘uomo di paglia‘, un alter ego che i nostri genitori creano al momento della firma del nostro atto di nascita, che è unico destinatario degli obblighi di legge. Una “finzione giuridica” che lo Stato italiano, “che non è una Repubblica, ma un’azienda”, ti ha indotto a creare “perché il suo scopo è truffarti”. Convinzioni che portano a conseguenze gravi, come in alcuni casi il pignoramento della casa e l’interruzione dell’erogazione di acqua e corrente elettrica.
‘Noi è, Io sono’ è una setta che si muove principalmente sui social network, come le chat Telegram con quasi 9mila iscritti, ma che organizza anche incontri dal vivo. Lo scorso 10 marzo, per esempio, si è tenuto un evento di ‘Terra Lombarda‘ (articolazione regionale del gruppo) in un agriturismo alle porte di Milano. Quando si accede al sito ufficiale della setta ci viene subito comunicato che “è nullo, senza valore qualsiasi atto costitutivo, ivi compresi quelli del preteso Governo della società di diritto privato Repubblica Italiana”: quindi ogni Codice, dal Civile al Penale, ogni pubblico ufficiale, ogni forza dell’ordine, le Costituzioni, i Trattati e titoli accademici.
“Chi è al potere ha un grande segreto“, scrivono, citando il pagare le tasse, l’immatricolazione di un veicolo, pagare una multa, partecipare a un Tribunale, tutto “è facoltativo“. Il motivo essenziale risiede proprio nella figura del cosiddetto ‘uomo di paglia’, ovvero la “finzione giuridica” creata quando sei nato: “Doveva essere un segreto perché il suo scopo è truffarti”, affermano. Niente, però, è irrimediabile: “Se pensi di avere dei debiti, puoi annullarli“, sostengono, “se sei disposto a difendere i tuoi diritti e rifiutarti di essere ulteriormente truffato”.
La dottrina de ‘l’uomo di paglia’ si basa sul fatto che quando le persone registrano una nuova nascita, ottenendo un certificato di nascita, “perdono la proprietà del loro bambino” e “permettono la creazione di un ‘uomo di paglia’”. In sostanza, con quel certificato viene trasferita la “proprietà” del neonato all’Ente Locale, che in questo caso è la “Repubblica italiana”, che altri non sarebbe che un’azienda. Così facendo, il governo ha un nuovo ‘uomo di paglia’ al quale addebitare “costi e sanzioni immaginarie“, come le tasse, le spese bancarie, le imposte stradali.
Ma a cosa serve creare un ‘uomo di paglia’, vi chiederete. “Il fine ultimo è ridurre in schiavitù il genere umano con la frode dei Certificati di nascita”, rispondono loro. La setta sostiene che i governi creano queste ‘persone di paglia’ nella speranza che, crescendo, il bambino sia “ingannato nel credere di essere effettivamente ‘l’uomo di paglia’ e pagherà ogni sorta di costi e passività immaginarie”.
Cose immaginarie come, per esempio, mutui, finanziamenti e tasse. Come riportato in alcuni servizi andati in onda in passato a Le Iene, ci sono persone che seguendo queste tesi sono arrivate a perdere la casa, proprio perché si ostinavano a non pagare l’affitto o a non saldare il debito con le banche (Agi).