CATANZARO – Il consigliere comunale, Francesco Scarpino interviene sulla vertenza Abramo
«Sto dalla parte dei lavoratori e delle loro famiglie senza se e senza ma, e come consigliere comunale sostengo la scelta dei sindaci di Catanzaro, Cosenza e Crotone di essere a fianco dei lavoratori della Abramo CC quando il prossimo 26 marzo, a Roma, ci sarà il tavolo ministeriale convocato per discutere la vertenza con TIM».
La Calabria «deve mobilitarsi e le ragioni del lavoro debbono trovare sponda in tutta una regione che rischia di perdere, tra customer care e fornitura di servizi, circa 2000 posti di lavoro. Una mattanza sociale che va impedita con ogni mezzo lecito».
Il settore «è in trasformazione per via delle innovazioni tecnologiche, ma TIM non può illudersi di fare a suo piacimento, accelerando senza motivo i tempi di un cambiamento che può e deve essere gestito senza cadere come una mannaia sulla pelle di chi lavora. E se anche TIM pensa di potersi buttare dietro le spalle la funzione sociale che deve svolgere un’azienda partecipata dallo Stato, il governo centrale ha dovere di impedire che alla Calabria e ai calabresi venga negato, ancora una volta, il diritto al lavoro e a un’esistenza dignitosa».
Infine: «Duemila famiglie a rischio reddito non sono come si dice bruscolini; sono vite vere, persone a cui dare risposte serie e concrete, mentre le proroghe di facciata messe sul tavolo da TIM suonano come una intollerabile offesa».
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