Da lì, Giovanni Vercillo «fu condotto con altri prigionieri civili e militari nelle Cave Ardeatine dove cadde da martire, fucilato per ritorsione all’attentato di via Rasella. Giovanni all’epoca aveva soltanto 35 anni. A lui, la città di Catanzaro, dopo la guerra, ha dedicato significativamente una delle sue vie centrali.
Una di quelle strade che ogni giorno percorriamo immersi nella routine quotidiana, a volte senza pensare che porta il nome di un giovane uomo valoroso, alla cui memoria la nostra comunità deve guardare ancora con gratitudine, per aver compiuto un scelta di campo a favore della libertà e della democrazia, fino a perdere la vita.
Al coraggio di Giovanni, alle sue sofferenze e al suo sacrifico, il pensiero affettuoso e riconoscente di tutti i suoi concittadini catanzaresi».
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