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Fondazione “Italo Falcomatà”: «Rosetta ha dedicato la sua vita allo studio, all’educazione dei giovani e agli altri»

I funerali si svolgeranno domani mercoledì 3 aprile alle 15.30 nella Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo in Sant'Agostino a Reggio Calabria

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REGGIO CALABRIA – La Fondazione Italo Falcomatà comunica con immenso dolore la scomparsa della sua Presidente, la professoressa Rosa Neto Falcomatà, e, assieme alla famiglia Falcomatà, ringraziano i medici ed il personale sanitario dei reparti di Ematologia, Anestesia e Rianimazione del Gom di Reggio Calabria, del Policlinico Madonna della Consolazione e i volontari dell’Ail.
(https://www.calabriainchieste.it/2024/04/02/e-morta-rosetta-neto-madre-del-sindaco-reggino-giuseppe-falcomata-e-moglie-di-italo/).
I funerali si svolgeranno domani mercoledì 3 aprile alle 15.30 nella Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo in Sant’Agostino a Reggio Calabria (si dispensa dalle visite, non fiori ma opere di bene).  
La Fondazione Italo Falcomatà così ricorda la figura di Rosa Neto, moglie dell’ex sindaco Italo Falcomatà e madre dell’attuale primo cittadino, Giuseppe:

«Rosetta, così come era conosciuta da tutti, ha dedicato la sua vita allo studio, all’educazione delle giovani generazioni e agli altri.

Sin da ragazza quando pur accudendo al padre, colpito giovanissimo da una grave malattia, si è fatta avanti nella società con le sue sole forze, riuscendo a diventare ancora ragazza docente di lettere all’istituto industriale Vallauri e poi di latino e greco al Liceo Classico Tommaso Campanella da cui ha dato un contributo alla crescita culturale della città.

Alla scuola ed agli studenti ha fornito una competenza straordinaria, formandoli ed educandoli alla vita con un affetto smisurato. Ha dedicato loro il suo tempo personale oltre gli orari scolastici, aiutando i meno fortunati e coinvolgendo al Liceo Campanella intere classi nella cultura del teatro antico, appassionandoli con l’allestimento delle tragedie greche.

Appassionata grecista, ha aggiornato il testo di grammatica ed esercizi del compianto prof. Carmelo Restifo che era stato il suo mentore, per trasmettere l’amore verso la cultura classica, come il passaggio di una testimonianza identitaria preziosa da tramandare alle nuove generazioni.

Il suo cammino di formatrice si è indissolubilmente intrecciato con quello del suo compagno di una vita, Italo Falcomatà, con il quale ha condiviso la passione per il bene comune, l’attenzione verso gli ultimi e i meno fortunati.

Dopo la prematura scomparsa di Italo, Rosa ha voluto con rara lucidità e dedizione la nascita della Fondazione che ha custodito la memoria della primavera di Reggio, realizzando nel sociale e per la ricerca, ancora al servizio della città, tante opere ed iniziative meritorie e coinvolgenti.

Era instancabile e dotata di un carattere pugnace ma generoso, appassionato e umile, mai insensibile e sempre pronto a spendersi per gli altri e per le buone cause. I prestigiosi riconoscimenti ricevuti dalle autorità civili per la sua vita di insegnante e per l’impegno di presidente della Fondazione l’hanno sempre vista procedere grata ma disinteressata e con sempre maggiore umiltà ed esclusivamente con l’orgoglio di servire.

La sua generazione ha rappresentato un esempio per quelle successive perché ha ridato un futuro al nostro Paese, distrutto della guerra e dalla povertà.
Persone ispirate all’impegno sociale come lei hanno marcato un’epoca dove le energie di ognuno venivano spese al servizio di tutti senza distinzioni di sorta, per costruire una società più giusta dove l’eguaglianza delle opportunità fosse un principio praticato.

Ha amato la vita ed il suo spirito è stato di esempio, ha combattuto le ingiustizie e la mediocrità sino all’ultimo e persino nella malattia, testimoniando i valori del lavoro, della competenza e della solidarietà.

Per la sua umanità e cordialità verso tutti è sempre stata amata e rispettata e lascia un vuoto enorme nel cuore di chi l’ha conosciuta ma insieme una memoria da offrire ancora alle nuove generazioni».