CROTONE – Il Comitato “fuori i veleni Crotone vuole vivere” nella serata di ieri si è riunito per organizzare le prossime iniziative da intraprendere.
Tutti gli intervenuti hanno ribadito la ferma volontà di contrastare con determinazione la modifica del Paur.
«Eni non deve avere mani libere e deve portare fuori regione i veleni», ammoniscono.
«È ferma intenzione dei componenti del Comitato mettere di fronte le proprie responsabilità chiunque abbia lasciato che si arrivasse a questo stato delle cose».
Di fatto Eni non ha posto in campo alcuna attività di bonifica dal 2019, anno di firma del Pob Fase 2, mentre le amministrazioni locali, Comune, Provincia e Regione non risulta abbiano sollecitato il rispetto degli impegni presi.
È di vitale importanza dare una giusta informazione alla popolazione sui termini del problema, anche alla luce dei tentativi, da parte del sindaco, di spostare l’attenzione su altre questioni ed aspetti diversi rispetto al dichiarato obiettivo di rimozione del vincolo.
Il Comitato aperto “Fuori i veleni. Crotone vuole vivere” è nato allo scopo di impedire ingannevoli operazioni alle spalle dei crotonesi ed a favore di Eni che non rispettando gli impegni e gli obblighi imposti dalla Conferenza dei Servizi di ottobre 2019 realizerebbe risparmi miliardari a scapito della salute e della vita dei cittadini.
Il sindaco Voce, piuttosto che alimentare la confusione facendo così, oggettivamente, il gioco di Eni, assuma posizioni coerenti e non cangianti di giorno in giorno.
In coerenza con il voto chiesto agli elettori assuma le iniziative consentite dalla legge per richiamare Eni alle proprie responsabilità per aver omesso di realizzare il piano di bonifica approvato con Decreto Ministeriale nel febbraio 2020.
A proposito del “fattore di pressione” poi, sul quale Voce ha pensato di costruire una inutile polemica, facendo riferimento a delibere regionali 2017/2018, consigliamo al sindaco di evitare di fare come quel soldato giapponese che dopo 30 anni dalla fine della guerra continuava a combattere nella giungla.
A tal proposito riteniamo opportuno informarlo che circa un mese fa, in data 12 marzo 2024, il Consiglio Regionale ha approvato un nuovo “Piano dei rifiuti” nel quale non risulta essere assunto o riproposto alcun fattore di pressione (farlocco, stretto, largo, lombardo che sia).
Si sono così aperte le maglie per ogni possibile iniziativa. Il sindaco evidentemente distratto dai suoi impegni e dalle inutili polemiche non ha trovato il tempo per contrastare scelte consumate nella indifferenza generale e che oggi in modo postumo pensa di sollevare “salvando la coscienza” con una letterina al Presidente Occhiuto. Non è mai troppo tardi… Sperando che non si ripropongano progetti di altre discariche a partire da quella di Giammiglione.
Dal canto nostro andremo ad intraprendere una forte azione di divulgazione (banchetti, volantini, manifesti, incontri con tutti coloro i quali rappresentano il territorio anche l’intero territorio provincale) contrastando il silenzio calato sulle scelleratezze che si stanno progettando e programmando per il nostro terrotorio. Uno scempio ambientale di rara natura.
Questa volta si è veramente superato il limite. È giusto che tutti sappiano cosa si sta tramando alle nostre spalle. E le carte parlano».