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Concessioni balneari, Consiglio di Stato: no alla proroga

"E' in contrasto con la direttiva Bolkestein"

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Un lido balneare

ROMA – Il Consiglio di Stato boccia la proroga delle concessioni balneari alla fine del 2024. La misura, contenuta nel decreto Milleproroghe, scrive il Consiglio di Stato in una sentenza del 1 marzo, è “in contrasto” con la direttiva Bolkestein e quindi “va disapplicata da qualunque organo dello Stato”.

Il pronunciamento del Consiglio di Stato in un pronunciamento sul tema circa una questione relativa al Comune di Manduria e al relativo ricorso dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato contro l’amministrazione che aveva prorogato alcune concessioni demaniali marittime.

“In base a ormai più che pacifici e consolidati principi in materia di rapporto tra normativa interna e normativa unionale autoesecutiva, in caso di contrasto tra le due deve darsi precedenza alla seconda – spiegano i giudici amministrativi – con conseguente necessità che tutte le autorità dello stato membro, siano essi organi giurisdizionali o pubbliche amministrazioni, disapplichino la norma interna a favore di quella sovranazionale“.

L’articolo 12 della direttiva Bolkestein “laddove sancisce il divieto di proroghe automatiche delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative è norma self executing e quindi immediatamente applicabile nell’ordinamento interno – si legge ancora nella sentenza – con la conseguenza che le disposizioni legislative nazionali che hanno disposto, e che in futuro dovessero ancora disporre, la proroga automatica delle suddette concessioni sono con essa in contrasto e pertanto, non devono essere applicate”.

Infine “il dovere di disapplicare la norma interna in contrasto con quella eurounitaria autoesecutiva, riguarda, per pacifico orientamento giurisprudenziale, tanto i giudici quanto la pubblica amministrazione”.