AMANTEA (Cs) – Oltre all’ex consigliere di maggioranza – oggi componente di opposizione – Orazio Mannarino, anche la consigliera comunale di minoranza e capogruppo di “Per Amantea”, Emilia Di Tanna, ha dato voto contrario al bilancio di previsione.
Un documento che, così come generato, potrebbe generare un danno erariale
«Il documento economico-finanziario continua a presentarsi palesemente ingessato, senza spazi di manovra. L’impressione è che negli ultimi due anni, anziché aprire spazi operativi, il bilancio si sia ulteriormente irrigidito, quasi un adempimento che si regge su previsioni che non trovano poi riscontro e coerenza in fase consuntiva», ha evidenziato in premessa la consigliera Di Tanna.
In tal senso, «e vista la generica situazione delle casse comunali, sarebbe stato opportuno e necessario approvare prima del previsionale il consuntivo, la mancata approvazione di quest’ultimo pone quantomeno dei dubbi su quanto riportato nel bilancio di previsione».
Tale situazione, tra l’altro, «priva la città di quegli investimenti e di quelle politiche per il cittadino che sarebbero, altresì, necessarie».
Ci sono «diverse questioni non più rinviabili:
- Quali sono gli esiti dei grandi annunci fatti?
- Quali sono gli esiti della lotta all’evasione?
- Le previsioni in aumento relative alle entrate tributarie ed extratributarie formulate lo scorso anno hanno trovato riscontro nella realtà?
- Quali sono le percentuali di riscossione?».
PREVISIONI DI ENTRATA
Rispetto al 2023, «le Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa (Titolo 1) e quelle extratributarie (Titolo 3) aumentano complessivamente, in previsione, di circa 2,5 milioni di euro (1,3 mln le entrate di natura tributaria e 1,2 mln quelle extratributarie)».
In merito ai tributi, «molto sarebbe riconducibile a un aumento delle entrate derivante dalla Tassa sui Rifiuti (TARI) e da recupero evasione».
Difficile credere che «ciò possa trovare, poi, coerenza con quello che troveremo nel consuntivo del prossimo anno. Al che verrebbe da chiedersi: non è che per far “quadrare i conti” nel bilancio si sta esponendo ulteriormente l’Ente a deficit?».
SPESE CORRENTI E POLITICHE PER IL PERSONALE
Rispetto al 2023, «le spese correnti diminuiscono di circa 2 milioni di euro. Quanto ciò incide sul personale?».
Sono questi i motivi che «hanno condotto alla sospensione delle assunzioni già fatte? E ciò significa che – alla luce di tali previsioni – non assumeremo tali unità sino al 2026? Perché al netto del sottodimensionamento l’organo di revisione ha verificato che l’Ente non ha affrontato il tema soluzioni organizzative idonee per la gestione, il monitoraggio e la rendicontazione dei fondi Pnrr».
In particolare, ha verificato che «il sistema dei controlli interni non è adeguato a individuare criticità, anche per frodi, nella gestione dei fondi collegati all’attuazione degli interventi a valere sul Pnrr».
DEBITI FUORI BILANCIO
L’Organo di revisione ha verificato «la mancata formulazione di informazioni utili per le previsioni in merito alla sussistenza di debiti fuori bilancio da riconoscere e finanziarie».
Ciò «vuol dire che non ve ne sono? Perché altrimenti se dovessero essercene non troverebbero ristoro nel bilancio presentato. Al netto delle perplessità evidenti e riguardanti gli aspetti sanzionatori, l’evasione fiscale, la svendita del patrimonio comunale (un dubbio non secondario qui riguarda la “quaestio” Capannone e terreno ex BM Filati), il tema è quale eredità state lasciando alle future generazioni».
E, ancora: «Vi siete presentati come i salvatori della patria e, invece, ci state facendo fare passi indietro. Ci sono domande che necessitano di una risposta:
– quali sono le garanzie assunzionali presenti nel documento economico-finanziario che vi apprestate a votare?
– sappiamo che siete stati inondati di ricorsi per tributi pregressi che avete inviato. Tutto ciò ha trovato correzione nel documento previsionale?
– quali sono le politiche che ritenete di finanziare con questo previsionale? Perché davvero sembra non ci sia nulla che riguardi lo sviluppo!
– c’è una incoerenza tra le politiche enunciate nel DUP e quelle che poi trovano reale riscontro nei numeri di bilancio!
– avete spiegato ai vostri consiglieri quali sono le responsabilità che conseguono all’alzata di mano?».
Per i comuni ritardatari «il Governo ha autorizzato l’esercizio provvisorio del bilancio fino al 15 marzo. Nemmeno tale data è stata rispettata dal comune di Amantea, con la conseguenza che si è entrati nella diversa fase della gestione provvisoria durante la quale sono ancora più stringenti i limiti di spesa, perché vengono consentiti sostanzialmente solo pagamenti per causali necessarie o che possano evitare all’Ente pregiudizi economici maggiori»
Da ciò deriva che «in questa seduta di Consiglio Comunale per l’approvazione del Bilancio, “Per Amantea” chiede formalmente di rispondere alle seguenti richieste che verranno allegate al verbale dell’odierna seduta, e protocollate ufficialmente, visto che i Revisori sulla loro relazione scrivono che l’ente non ha gestito la gestione provvisoria:
- Come giustificate seriamente il ritardo accumulato, ripercorrendo e documentando tutto l’iter seguito a partire dal Bilancio tecnico in poi;
- Riferite l’esito della ricognizione delle spese effettuate dal 16 marzo in poi, con attestazione del dirigente e del Collegio dei Revisori, che non si è andati oltre i limiti previsti per la fase della gestione provvisoria;
- Giustificate adeguatamente, con l’avallo del Collegio dei revisori, quelle operazioni di spese imputate in maniera anomala sul Bilancio 2024, sia perché deliberate nel 2023 in violazione dell’articolo 183 del Testo Unico degli Enti Locali (TUEL); sia perché deliberate nel 2024 ma per pagare ordinari consumi di energia elettrica del 2023, con ipotesi di violazione dell’articolo 194 TUEL (debiti fuori bilancio): operazioni che spostano sul Bilancio 2024 spese del 2023.
Per quanto concerne poi, il Punto 3 “Approvazione del piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari 2024/2026”, la Di Tanna – che ha dato voto contrario – ha chiesto alla maggioranza di mettere al corrente tutti i consiglieri dei documenti processuali. Il motivo? Ecco spiegato.
«Segnalo che il regolamento per le aree Pip è stato approvato con delibera consiliare numero 44 del 26 ottobre 1999 ed è a quello che ci si deve attenere ogni qualvolta si voglia intervenire sulle operazioni di “vendita” o meglio “dismissione e valorizzazione” dei beni siti nell’area, operazione ovviamente demandata all’Osl in quanto il nostro comune è ancora in una situazione di dissesto economico-finanziario».
Proprio per questo «è necessario sottolineare che il bene più importante e di maggiore estensione – valore sito in tale area Pip, è l’Ex BM Filati che consta di una parte notevole a terreno più un Capannone Industriale di notevoli dimensioni. Il valore al mq calcolato sulla tabella corrispondente a 25,82 euro è ascrivibile solo ed esclusivamente al costo del terreno, ma non compare alcuna stima del costo del capannone stesso che non può assolutamente essere calcolato come se fosse uguale a quello del terreno e, da questo mancato calcolo, potrebbe derivarne un mancato guadagno e, quindi, un danno erariale».
Tali superficialità, per la consigliera «oltre a portarvi peraltro nuovamente ad utilizzare l’erronea dicitura “transizione giudiziaria” della quale avevo già segnalato l’incongruenza in quanto voce inesistente in campo giuridico, potrebbero portare i/le Consiglieri/e Comunali a votare qualcosa che non conoscono e per questo chiedo ad ognuno di voi: conoscete “le carte” processuali che a tutt’oggi hanno portato il Comune di Amantea a vincere in tutti i gradi di giudizio, tranne l’ultimo che voi, signor sindaco, avete chiesto di far rimandare per ben due volte?».
Laddove «Colleghi e Colleghe non conosciate ciò per cui andreste ad esprimere un voto non pienamente consapevole dei rischi, chiedo formalmente di mettere tutti i consiglieri nelle condizioni di leggere i documenti processuali in cui sicuramente saranno riportati anche i valori attribuiti al principale bene alineabile che è nel patrimonio comunale, Capannone e Terreno Ex BM Filati, e se ciò non fosse possibile chiedo che venga fatta richiesta immediata all’Agenzia delle Entrate per scoprirne il valore di mercato al quale fare riferimento».
stefaniasapienza@calabriainchieste.it