PAOLA (Cs) – Le “bugie”, le “incongruenze” e le “contraddizioni” contenute nella presa di posizione a mezzo stampa del Comune di Paola sono oggetto di una documentata replica inviata poco fa dai giovani dell’associazione Colpo, a cui è stato negato l’utilizzo di uno spazio pubblico per un evento sul 25 aprile (https://www.calabriainchieste.it/2024/04/24/il-comune-replica-al-colpo-nessuna-autorizzazione-negata-proteste-dei-residenti/).
La risposta fornita dal comune è, infatti, «assolutamente imprecisa».
Vediamo perché:
«1) Il palco richiesto non era per nulla simile a quello richiesto per il festival Margini (il quale era stato posizionato tra la carreggiata e il marciapiede di Corso Garibaldi, consentendo comunque il passaggio pedonale e dell’ambulanza).
Il palco richiesto per la manifestazione odierna era semplicemente una pedana di 3×4 m (identica a quella montata per lo scorso Oltre il ponte) da posizionare “in cima” alle scale di Piazza A. Mandarini, e che dunque non avrebbe ostruito in alcun modo il passaggio pedonale dei residenti, né tantomeno il passaggio dell’ambulanza.
Inoltre, la sola presenza di un palco non può pregiudicare l’intera autorizzazione dell’evento, in extrema ratio avremmo fatto a meno di quest’ultimo.
In più, quello del 24 aprile, non è il primo evento su Corso Garibaldi dal Festival Margini. Giorno 2 aprile si è svolto in piazza A. Mandarini un concerto all’aperto, regolarmente autorizzato dal comune, con una piccola pedana posizionata in cima alla piazza.
2) Nella comunicazione ufficiale tramite Pec, arrivata con estremo ritardo rispetto all’autorizzazione concessa, non si suggerisce alcuna ipotesi alternativa, né siamo stati convocati in Comune per discuterne insieme.
Solo telefonicamente, e in seguito all’annullamento formale dell’evento, ci è stato suggerito di spostare l’evento in un altro luogo, cosa logisticamente impossibile per noi a un giorno dalla manifestazione.
3) L’autorizzazione per la manifestazione del 18 maggio, inizialmente non concessa, è stata fornita soltanto dopo l’intervento e l’intercessione diretta dell’altra associazione presente nell’organizzazione. Prima, infatti, nel momento in cui noi abbiamo consegnato le autorizzazioni in Comune, questa era stata rimandata a dopo le celebrazioni del 4 maggio per motivi imprecisati.
4) Crediamo, infine, che rinfacciare il supporto del Comune per delle iniziative pubbliche, gratuite, senza scopo di lucro, autofinanziate e con l’obiettivo di rivitalizzare il paese, sia quantomeno infelice da parte dell’amministrazione. Come se fosse un piacere concesso ad una associazione, quando, invece ha consentito lo spazio a manifestazioni condivise dalla collettività perché nate per essa.
Goffamente e in maniera imprecisa e frettolosa il comune ha tentato di mettere una pezza, fornendo dettagli assolutamente non corrispondenti alle richieste protocollate, dimostrando ancor di più l’inconsistenza della revoca dell’autorizzazione».