CATANZARO – «Ancora una volta registriamo ritardi, disfunzioni, criticità nella gestione del personale sanitario calabrese».
E’ la denuncia del segretario regionale Fp Cgil Medici, Franco Masotti e della segretaria generale Fp Cgil Alessandra Baldari
«Il Presidente Occhiuto comunica sui social che le graduatorie vanno fatte scorrere e vanno fatte le assunzioni, ma non vorremmo che si trattasse di uno spot perché ci domandiamo se i piani di fabbisogno siano stati approvati. Altrimenti, come fanno le Aziende ad assumere?»
A meno che «sia ancora da saturare il piano di fabbisogno 2022, l’ultimo ufficialmente approvato. Ma vi è di più, siamo ancora in attesa del confronto per fissare i criteri di erogazione delle prestazioni aggiuntive, sin da febbraio avremmo dovuto ricevere le linee guida su cui discutere».
Sempre in merito «alle assunzioni non siamo riusciti ad avere dati certi sul personale che ha i requisiti per la stabilizzazione. I dati trasmessi dalle aziende, non tutte, in modo abbastanza informale, non derivano da ricognizioni effettuate a valle di procedure amministrative che prevedono avvisi ufficiali a cui chi ha maturato i requisiti possa rispondere».
Anche sull’indennità di pronto soccorso, «il cui accordo regionale è stato siglato a febbraio, non ci siamo né per il comparto e peggio ancora per la dirigenza che ancora deve essere convocata per stabilire i criteri di erogazione».
Infine, «la situazione critica del Suem 118 è emblematica della lentezza e della confusione gestionale che è tra i fattori di criticità più importanti nel SSR. Non solo a fronte di una graduatoria degli autisti soccorritori ormai datata, ancora non si sono verificate le chiamate in servizio con tutto quello che comporta proprio questo servizio in grave sofferenza».
Nè può essere «accettabile che tutto il personale che afferisce ai servizi del 118 abbia difficoltà ad avere risposte sulle più banali richieste, dalle ferie ai permessi, alla fruizione di permessi per 104 e via dicendo».
La riorganizzazione delle Centrali Operative «avrebbe dovuto superare le inefficienze e creare un coordinamento virtuoso, siamo invece nel caos più totale al quale gli sforzi del Commissario di Azienda Zero non riescono ad imporre una linea gestionale chiara ed efficace da parte delle Aziende attraverso un regolamento di cui si sono perse le tracce».
Nella situazione «in cui siamo, carenza di personale e scarsissima attrattività a lavorare in Calabria, questi elementi non fanno che allontanare sempre di più l’idea di lavorare in questa regione, in cui non solo ci sono tante criticità, ma anche l’impossibilità a godere di diritti contrattuali giuridici e retributivi almeno al pari delle altre regioni».
In questo scenario «il prezzo che viene pagato dai lavoratori si intreccia con quanto sofferto in termini di inefficienza da chi ha bisogno di cure, assistenza e prevenzione».
La FP CGIL «continua ad incalzare tutti i vertici regionali, come già denunciato più volte, perché dai problemi di governance di tutti i livelli rappresentano uno dei nodi fondamentali delle condizioni del SSR».
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