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SS 283 delle Terme Luigiane, Tavernise (M5s): «Ad agosto la riapertura dell’arteria»

Il consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle, Davide Tavernise: «Nuova data della Regione in risposta alla mia interrogazione»

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COSENZA – Slitta al mese di agosto 2024 il completamento dei lavori per la riapertura della Strada Statale 283 delle Terme Luigiane, inizialmente prevista a novembre 2023.

È quanto risulta dalla risposta dell’Anas alla mia interrogazione alla Giunta regionale (prot. N° 475669 del 27.10.2023) incentrata proprio sui ritardi nella riapertura della importante arteria chiusa a causa di un frana ormai da più di due anni.

«L’intervento – si legge nella risposta al consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle, Davide Tavernise – ha previsto la parziale demolizione e la successiva ricostruzione del Viadotto in oggetto, affetto da significativi problemi strutturali determinati dai movimenti di un ampio fronte in frana che, da monte, nel tempo ne ha gravemente minato le condizioni di stabilità».

Sempre Anas comunica che “è attualmente in avanzato corso di esecuzione in officina il nuovo impalcato metallico previsto in progetto in acciaio corten, la cui fornitura in loco e il successivo varo sono attesi entro il corrente mese di maggio.

L’ultimazione dei lavori – conclude la risposta all’interrogazione – è prevista entro il mese di luglio p.v., lire a un eventuale ulteriore franco di 30 gg, necessario per completare le correlate attività tecnico-amministrative e di collaudo statico propedeutiche alla riapertura al traffico dell’opera”.

È bene sottolineare l’importanza della riapertura di questa arteria per porre fine una volta per tutte ai disagi provocati in questi anni ai cittadini residenti costretti ad effettuare una deviazione di diversi chilometri, percorrendo inoltre una strada assolutamente non adeguata al normale traffico veicolare che caratterizza la SS 283.

Vigileremo affinché siano rispettati i tempi di consegna dell’opera ponendo fine ai disagi e ravvivando finalmente l’economia della zona», conclude Tavernise.