CATANZARO – «I lavoratori della Abramo Customer costituiscono un grande patrimonio professionale e serve aprire, insieme alla Regione Calabria, una nuova fase per valorizzare queste risorse umane nei settori strategici avvalendoci delle nuove tecnologie».
E’ questo il cuore del messaggio che il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, ha inteso condividere ieri in occasione del Consiglio comunale aperto tenutosi a Crotone sulla vertenza Abramo CC.
Di seguito il testo dell’intervento: 
«Due sono i motivi che mi hanno spinto ad accettare l’invito del sindaco Voce a partecipare a questo Consiglio Comunale straordinario sulla crisi occupazionale della Abramo Customer Care che investe drammaticamente centinaia di famiglie. Il primo è che sento in pieno la responsabilità di essere il sindaco della città Capoluogo di Regione che non è un generico e inutile pennacchio, ma un ruolo che impone una visione di insieme dei problemi, al di là degli steccati territoriali. Il Sindaco del Capoluogo non può girarsi dall’altra parte, ma ha il dovere di dare una mano alle città consorelle».
Sabato scorso «sono stato a Villa San Giovanni per manifestare contro un’opera che ritengo non utile alla Calabria, perché sottrae importanti risorse, ed oggi sono nella consorella Crotone, al fianco dell’Amministrazione comunale, dei sindacati e soprattutto dei lavoratori che stanno combattendo una battaglia difficile e delicata».
Il secondo motivo è che la «Abramo Customer Care è un’azienda tecnologica che nasce da un gruppo imprenditoriale storico di Catanzaro e, dunque, gli orizzonti di questa crisi si allargano e coinvolgono ben tre province. Devo dirvi subito che sono venuto non per esprimere una generica solidarietà, cosa scontata e che comunque faccio a nome di tutta la mia Amministrazione e della Città tutta, ma per esprimere senza fronzoli il mio pensiero. Solo così potrò tentare di dare un contributo concreto alla discussione».
«Io vedo la crisi della Abramo Customer un caso non isolato in Italia, ma all’interno di una più vasta crisi del settore dei call center che ha toccato più città e più regioni, dal Piemonte al Lazio e alla Sicilia. E’ una crisi che, per come la vedo io, destinata a diventare sempre più acuta non solo per la delocalizzazione delle commesse, ma soprattutto per le tumultuose novità tecnologiche che sempre di più riducono l’apporto umano».
L’intelligenza artificiale «si sta rivelando un sistema che riscuote sempre di più il gradimento dell’utenza e viene utilizzato come “agente virtuale” già ora per coprire turni dei contact center. E’ un po’ quello che è accaduto alle banche, che con l’introduzione delle piattaforme online hanno drasticamente ridotto il personale nelle filiali. Ho fatto questo ragionamento perché ho il timore che questa vertenza, se non correttamente indirizzata, produrrà ancora incertezze, instabilità, precarietà e un futuro fosco per i lavoratori».
Ed ecco il succo del mio ragionamento.
«La Regione Calabria in questa occasione deve mostrare un volto da “imprenditore”, non limitandosi all’azione, pur necessaria, di stimolo verso il Governo per ottenere proroghe dei contratti di pochi mesi o altre forme di assistenza. Ringraziamo sentitamente il Presidente Occhiuto per quanto fatto finora, e sono certo che anche egli starà pensando ad aprire una nuova fase».
Se, «come tutti riconoscono, i lavoratori della Abramo Customer costituiscono un grande patrimonio professionale, anche in relazione allo sviluppo delle nuove tecnologie, la Regione – con i meccanismi legislativi che si riterranno più utili e ovviamente in raccordo con Governo e Parlamento – deve elaborare un grande piano per utilizzare queste risorse in settori strategici dove c’è bisogno di aumentare l’efficienza e stabilire un contatto più stringente con l’utenza. E faccio nomi e cognomi».
E, ancora: «Penso alla sanità dove sempre di più avremo bisogno di contatti telematici e tecnologici con l’utenza, sia per fornire informazioni, sia per l’accesso ai servizi, sia per campagne di prevenzione e sensibilizzazione. Penso alla Protezione Civile che sempre di più, davanti ad eventi estremi, sarà centrale nella vita dei cittadini che dovranno essere tempestivamente informati. Penso al progetto di digitalizzazione della Regione Calabria, su cui qualcosa è già stato fatto, oppure ancora ai sistemi bibliotecari».
E perché no, «un grande contact center dedicato al turismo in grado di fornire risposte chiare e invitanti alle migliaia di persone che intendono visitare la nostra Regione. Chi meglio dei lavoratori di Abramo Customer potrebbe, attraverso una rapida riconversione, svolgere questi preziosi compiti? Si trovi il modo di attingere a questo grande patrimonio di professionalità».
E se questo «grande piano dovesse incontrare insormontabili ostacoli legislativi e burocratici, magari la Regione Calabria potrà valutare l’ opportunità di diventare un potenziale grande “committente” dell’azienda in grado di subentrare ad Abramo Customer. Potrebbe essere questo un elemento utile per favorire il passaggio ad un’azienda strutturata, non limitandosi alle commesse in atto, ma allargando anche alla pubblica amministrazione regionale. Nel rispetto delle leggi e delle regole del mercato, la Regione potrebbe ipotizzare di mettere sul tavolo questo potenziale pacchetto di commesse. Ho espresso un mio pensiero e una mia visione».
Infine: «Dico solo a tutti voi: non accontentiamoci di soluzioni-tampone, di un allungamento di pochi mesi o poche settimane di questa agonia, ma puntiamo tutti assieme ad una soluzione di sistema che coniughi il sacrosanto diritto al lavoro con l’esigenza di potenziamento della pubblica amministrazione nella nostra regione.  Qualunque sarà la strada che sceglierete, sappiate che noi ci siamo e ci saremo».
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