Home Calabria Mannarino (Fdi) «Dal Consiglio di Stato segnali positivi sul versante balneari»

Mannarino (Fdi) «Dal Consiglio di Stato segnali positivi sul versante balneari»

«E' stato affermato che per quanto riguarda il bene demaniale marittimo (le spiagge), prevale l’interesse privato volto a continuare l’attività dello stabilimento balneare»

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La consigliera regionale Sabrina Mannarino

PAOLA (Cs) – «Segnali positivi sul versante balneari: ritengo che il Consiglio di Stato con le ultime tre ordinanze, datate maggio 2024, abbia ribadito ancora una volta il suo indirizzo giurisprudenziale, ponendo fine, almeno per l’imminente stagione estiva, ai dubbi che affliggono il settore degli operatori balneari».

E’ quanto afferma Sabrina Mannarino, avvocato, consigliere regionale della Calabria di Fratelli d’Italia.

«Invero, nelle suddette ordinanze – entra più nel merito – è stato affermato che per quanto riguarda il bene demaniale marittimo (le spiagge), prevale l’interesse privato volto a continuare l’attività dello stabilimento balneare, poiché pur essendo decaduta la concessione, i Comuni non sono ancora nelle condizioni di affidare a terzi i compendi demaniali».

E ancora: «Il Consiglio di Stato ha di fatto smentito la tesi di coloro che ritengono abusivi tutti i concessionari attualmente operanti e ha affermato, inoltre, che risulta preminente l’interesse del privato, in quanto coincidente con l’interesse pubblico e questo, si esplica nella necessità, per la pubblica amministrazione, di assicurare la manutenzione delle aree e la percezione dei canoni demaniali senza soluzioni di continuità».

«Il Consiglio di Stato ha anche confermato la sospensione della messa a gara delle concessioni demaniali marittime vigenti, restando in attesa del pronunciamento della Corte di Giustizia Europea sulla validità dell’art.49 del Codice della Navigazione».

«Quanto espresso rileva che siamo in presenza di importanti decisioni da parte della giustizia amministrativa in favore dei concessionari attualmente operanti e che, a livello nazionale, si è in attesa dei decreti attuativi della legge».

«Bruxelles, dal canto suo comunque, non mostra fretta nel vagliare la risposta data il 16 gennaio scorso da Palazzo Chigi, in quanto non vi è alcuna scadenza legale che legittimi un eventuale deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per la mancata applicazione della direttiva Bolkestein».