LAMEZIA TERME (Cz) – In data 14 aprile, nelle acque antistanti l’aeroporto di Lamezia Terme, esattamente nel tratto che intercorre tra la zona del pontile ex Sir ed il fiume Amato, veniva rinvenuto parte del cadavere di un bambino, in avanzato stato di decomposizione, recuperato dalla Guardia Costiera di Vibo Valentia, appartenente, verosimilmente, a soggetto minore extracomunitario, deceduto a seguito di annegamento, conseguente al rovesciamento del natante su cui era imbarcato.
Le indagini della Procura di Lamezia Terme, delegate, per la parte di rispettiva competenza, al locale Commissariato di Ps, alla Guardia Costiera ed alla Stazione Navale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia Marina, sono proiettate all’individuazione del naufragio, con ogni probabilità occorso nella prima decade del mese di aprile 2024.
Si è proceduto all’effettuazione dell’esame autoptico sui resti del cadavere, appartenuto in vita a un bambino dell’età apparente tra i 6 e gli 8 anni e che indossava, all’atto dell’annegamento, tre paia di pantaloncini per proteggersi dal freddo nel coro della traversata.
L’ufficio di Procura ha conferito incarico tecnico per l’estrazione e la tipizzazione del Dna al fine di consentire, nell’eventualità, ogni comparazione volta all’individuazione ed identificazione dei genitori e/o consanguinei.
Il predetto rinvenimento segue quello di altri tre cadaveri rinvenuti in data 13 aprile 2024 tra l’Isola di Vulcano e il promontorio di Capo Tindari, in data 14 aprile 2024 al largo dell’Isola di Filicui, in data 18 aprile 2024 in località Rodia del comune di Villafranca 8Me).
Il relativo procedimento pende nella fase delle indagini preliminari con l’ipotesi di reato a carico di ignoti.