CATANZARO – A soli 11 anni costretta a subire le violenze sessuali del convivente della madre, indotta a vedere i suoi genitali, mentre si masturbava davanti a lei, scene riprese in un video, custodito nel cellulare. E la madre non era all’oscuro di tutto, ma ha lasciato da sola in casa sua figlia con quell’uomo che abusava di lei continuamente, arrivando persino a minacciarlo che avrebbe diffuso il video se non si fosse piegato alle sue richieste estorsive.
Abusi ripetuti nel tempo e terminati nel momento in cui l’uomo ha deciso di raccontare la sua versione dei fatti ai carabinieri con una querela che ha fatto scattare l’inchiesta della Procura, portando all’arresto dei conviventi G. R. e M. G. C., del Catanzarese, destinatari il primo di una misura cautelare in carcere e la seconda agli arresti domiciliari.
L’uomo, di 47 anni, secondo le ipotesi formulate nel provvedimento del gip, il 20 dicembre 2023 ha trascinato con forza la minore che si trovava sul divano di casa, strattonandola per il braccio e tenendola ferma, le abbassava pantaloni e mutandine, appoggiandole sui glutei i genitali, avvertendola di non dirlo alla madre, altrimenti non le avrebbe dato né il telefono né la paghetta.
A fine mese di quello stesso anno un altro episodio di orrore, l’indagato ha mostrato all’undicenne le sue parti intime per poi masturbarsi in sua presenza, con l’intento di indurre la bambina a compiere a sua volta atti sessuali, rivolgendole frasi del tipo “vieni qui”.
E il il 28 gennaio 2024 dopo aver fatto dei gesti con le mani tali da indicare alla minore in maniera inequivoca un rapporto sessuale, un atto di masturbazione, nonostante il rifiuto della piccola, le mostrava i genitali imponendole di guardare e in questa circostanza la madre, secondo le ipotesi accusatorie, aveva affidato al convivente la figlia, nonostante fosse consapevole che egli avrebbe abusato sessualmente della minore, senza impedire le atrocità che da lì a poco si sarebbero consumate. Ma c’è di più.
La donna, che risponde anche di detenzione o accesso di materiale pornografico ed estorsione, procurandosi il video, in cui la figlia simulava un rapporto sessuale muovendosi con il corpo in maniera oscillante, palpeggiando il seno, mentre assisteva all’atto di masturbazione, ha minacciando il convivente di divulgarne i contenuti, di bucargli le ruote dell’auto e di aggredirlo con un’ascia, per costringerlo ad andar via di casa. Con ulteriori richieste: di lasciarle l’auto e il bancomat dove veniva accreditato lo stipendio.
Le indagini sono scattate in seguito alla querela che il convivente ha fatto davanti ai carabinieri contro l’ex compagna.
L’uomo ha riferito di aver intrapreso una relazione sentimentale con M. G. C. dal mese di ottobre 2020 e che da circa un anno la coppia ha convissuto con la figlia undicenne della donna nata da una precedente relazione.
La decisione di denunciare era nata dal fatto che, a dire del convivente, da circa 20 giorni era stato costretto dalla propria ex compagna ad andar via di casa, nonostante l’abitazione fosse di sua proprietà, indotto a lasciare il proprio bancomat, dove veniva mensilmente accreditato il suo stipendio.
L’indagato ha precisato che questa situazione si era venuta a delineare a seguito del fatto che la donna lo aveva minacciato di forargli le ruote dell’auto, di diffondere un video hard, poi trovato dai carabinieri, con l’ulteriore richiesta di trasferirle con atto di donazione innanzi al notaio la proprietà dei suoi possedimenti.
Il convivente ha precisato di non essere a conoscenza del contenuto del video, né di ricordare cosa potesse essere accaduto, tuttavia non ha escluso del tutto la possibilità di aver avuto un rapporto sessuale con la minore, “benchè in maniera inconsapevole, perché drogato dalla donna o ripreso mentre dormiva” (Calabria 7).